La perla del romanico nelle Marche

La storia e l’architettura

L’abbazia benedettina di Santa Maria delle Moie di Maiolati Spontini rappresenta uno dei più interessanti complessi religiosi di romanico delle Marche.  

L’origine dell’abbazia risale al 1201, quando l’abate Guido di Simone è indicato come testimone nell’atto di sottomissione dei Conti di Moie a Jesi, che, conquistando il territorio, ne aveva distrutto il loro castello. Tra il XIV secolo e XV secolo Santa Maria delle Moie riporta una progressiva riduzione delle vocazioni monastiche col trasferimento dei beni dell’abbazia al Capitolo della Cattedrale di Jesi. Il vescovo Marco Agrippa Dandini successivamente ha elevato l’abbazia a parrocchia, rimanendo sotto il Capitolo della Cattedrale di Jesi fino al Concilio Vaticano II.

L’abbazia si presenta a pianta a croce greca divisa in tre navate composte ognuna da tre campate rette da quattro pilastri cruciformi. Dotata di cinque absidi, tre sono nel lato orientale differenti per altezza e grandezza e affiancate da contrafforti di forma triangolare.

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