Prima conferenza stampa del nuovo corso in casa Ascoli Calcio. Raggianti come non mai e pronti per il lavoro, Bernardino e Andrea Passeri, Andrea Londoño (Amministratrice Unica della Alo & Partners S.r.l.) il direttore sportivo Matteo Patti che proprio oggi ha sottoscritto un contratto biennale con l’Ascoli Calcio.
Bernardino Passeri, Amministratore Delegato: “Eccoci qua, sono io l’imputato (sorride Bernardino). Questa sfida nasce dal fatto che Ascoli l’ho riabbracciata qualche anno fa quando sono diventato socio dell’ex proprietà. In quel momento si è riaperta una parte della ima vita, l’infanzia l’ho passata a Montegallo. Per uno come me, che ha quasi settant’anni, riprovare certe sensazioni è impensabile. Per una serie di circostanze sono uscito da questo progetto, poi si è riaperta una possibilità e l’ho sentito come un dovere. Ho detto, vado, dopo aver navigato per tanti anni in tutti i mari, tornare qua è speciale. Lo faccio con estrema passione. Oggi per me il calcio è fallimentare, lo vediamo dai vertici alle basi. Impensabile che qualcosa che muove trenta milioni di italiani sia fallimentari, ciò vuol dire che quello che si è creato intorno al calcio è sbagliato. Amministratore Unico? La prima cosa che ho fatto perché la responsabilità deve essere mia, non che non si capisce di chi sia. Le cose importanti non si fanno con i soldi messi lì, pensando di far risultato. Assolutamente non è così, ho la certezza. Non pensate che pecco di superbia, non ho bisogno di dimostrare niente: ringraziando Dio io e la mia famiglia mangiamo, anche abbastanza bene, ma io sono “ultras” filosoficamente in quello che faccio, quando faccio qualcosa dono tutto me stesso e tutto me stesso metterò in questa sfida. Dobbiamo scardinare delle regole che ci sono nel calcio. Da domani inizia un era di ricostruzione, le basi dell’azienda devono essere tirate su distinguendoci dal sistema comune. Ci vuole passione, onestà, trasparenza. Il calcio non può non fare social, soprattutto nel territorio, non è solo business”.
Andrea Passeri, area strategica e sportiva: “Attraverso Distretti Sport e quello che incarno con il mio percorso mi occuperò di tutta la aprte sportiva cercando di dare una coerenza e una continuità al progetto, dal settore giovanile fino alla prima squadra. Poi chiaramente per la prima squadra c’è bisogno di un certo livello di competenza e professionalità, per questo ci sono le figure come il ds. Quello per cui vogliamo batterci molto è la credibilità del progetto con una filosofia ben precisa. Credo in una filosofia di gioco, un calcio di formazione, che ha bisogno di contenuti e competenze, che vuole crescere e trasmettere un signoficato forte: il primo bambino che ad Ascoli nasce e che indossa la maglia dell’Ascoli possa arrivare a giocarci. L’ambiente deve essere sano. L’obiettivo è dare opportunità ai ragazzi di crescere nel mondo del calcio, e non parlo prettamente solo dentro al campo.”
Matteo Patti, direttore sportivo: “Per me è un ritorno, insieme a loro sono felicissimo di iniziare questa avvantura, diciamo più sfida. Condivido le entusiasmanti parole che mi rasserenano, non mettendo in realtà nessuna pressione. So che il mio è il lavoro più duro per mettere in concreto i progetti. Queste idee le abbiamo da tempo, da oggi possono diventare realtà, il tutto con un metodo imprescindibile che sarà la trasparenza, cosa che sembra facile ma in questo mondo è tanto difficile. Ci sarà da sgomitare anche contro meccanismi consolidati nel mondo del calcio. Sarò qui h24 a disposione di tutti, dando e cercando di far modo che le linee guida che la proprietà darà potranno essere messe sul campo ed eseguite”.
Andrea Londoño, Alo& Partners Srl: “Un grandissimo onore essere qui, il presidente ha parlato con parole fantastiche come “famiglia”, oppure “buono” o “territorio”. Una città come questo merita bellezza, cultura, solidarietà e responsabilità sociale. Insieme faremo un lavoro che diventerà megafono di bellezza, attraverso uno sport meraviglioso. Sono qua per aggiungere bontà a questo bellissimo sogno, cercando di creare un valore aggiunto per il territorio, anche attraverso la tecnologia”.
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