La Lardini e il suo ruolo da guastafeste, a un passo dal miracolo

VOLLEY – Vigilia della partita dell’anno contro Firenze mentre Bergamo giocherà a Monza

di Andrea Verdolini

I quarti di nobiltà, è notorio, si acquisiscono in due modi: “Signori si nasce ed io modestamente lo nacqui”, reclamava Ottone degli Ulivi alias Totò in una memorabile pellicola ma in ambito sportivo sono i successi maturati sul campo, giudice supremo, a dare blasone. Non vi è dubbio che nel volley femminile uno dei clubs dal “sangue blù” è la Foppapedretti Bergamo: giù il cappello, davanti al suo palmares, 8 scudetti, 6 Coppe Italia, 7 Coppe dei Campioni. Può succedere però, negli alti e bassi della vita, di vivere anche momenti bui, come quello attuale nel quale le orobiche sono invischiatissime nella lotta per la salvezza. Succede anche che una società “carneade”, debuttante assoluta nella ristretta cerchia della massima divisione, data anzitempo per spacciata, inanella una serie clamorosa di risultati positivi ed arriva ad una giornata dalla fine, ad una sola lunghezza da siffatto avversario. Ohibò, si chiede la decadente nobildonna con il vestito buono un po’ lacero dopo tante battaglie, chi sono costoro che mi tallonano e mi fanno sentire il fiato sul collo? E’ storia vecchia che puzza un po’ di vecchie consorterie che fanno quadrato attorno alla “titolata” messa in pericolo da qualche plebeo. Quindi accade che, alla vigilia di uno spareggio diretto, com’era quello tra Legnano e Lardini Filottrano, la Lega autorizzi l’anticipo della “nobile” Foppa con Scandicci (poi nettamente perso dalle bergamasche) che la telecronaca in diretta su Mamma Rai non abbia brillato per obiettività ed imparzialità (dimenticando i tanti terzi spettatori interessati) ed aggiungeteci pure che il PalaBaldinelli di Osimo è stato l’unico clamorosamente “dimenticato” dalla tv nazionale. Eppure, per presenze di pubblico, la Lardini è al quinto posto assoluto in A1, eppure riesce a portare quasi 100 supporters nella lontana Castellanza, eppure la società è un esempio di serietà e puntualità. Restando alle frasi celebri “A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca” diceva il divino Giulio Andreotti ai tempi d’oro della Prima Repubblica. Forse un briciolo di rispetto in più la Lardini lo meriterebbe alla vigilia di un sabato sera da “febbre alta” per dirla con John Travolta. Niente di irreparabile, parliamo di sport ma alle “Lardinette” ed al suo coach Giuseppe Nica, tra i principali artefici di questo “quasi miracolo” un consiglio ci permettiamo di darlo: faccia come Helenio Herrera che appendeva nello spogliatoio le frasi celebri di alcuni mammasantissima che pontificavano contro la sua Inter. O come le giocatrici della Scavolini del primo scudetto che si tatuarono un misterioso G.U.C sul braccio (scoprimmo poi che era la sigla di Giovani un c…o con riferimento alle tante opinioni che volevano le pesaresi troppo acerbe). Non è vero forse che quello che non ammazza…fortifica?

redazione
Author: redazione

Potrebbe interessarti anche

                       

Articoli correlati

                       

Dalla home
VUOI RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO?

Iscriviti al nostro
canale telegram

Tag
Autore

I Più LETTI
DELLA SETTIMANA

I Più condivisi
DELLA SETTIMANA

 

Ultime NEWS