SERIE C – Parla il dg Tubaldi. Unghie sulla lavagna per il vivaio: “Saggiomo non è mai stato un nostro allenatore”. Peccato che fosse stato presentato dal club
Da ieri sera la Fermana è al 100% nelle mani dei Simoni. Atto notarile concretizzato, i vari Scheggia, Conti, Parlatoni, Corradi e la piccola parte montegranarese sono usciti dal club in via definitiva. Si è data attuazione, dunque, a tutto quello che il club aveva anticipato tramite una nota di qualche settimana fa.
E l’indomani il direttore generale Andrea Tubaldi, facente parte del nuovo Cda, si è fatto intervistare dall’ufficio stampa gialloblu. “La famiglia Simoni si è presa un bell’onere accollandosi una società con 2,5 milioni e mezzo di debiti“, ha dichiarato il dg. Cotto e mangiato. Cifra pesante. “Mi auguro che gli imprenditori locali possano dare una mano, perchè i proprietari sono i Simoni ma la Fermana è dei fermani“.
Poi uno sguardo agli obiettivi. “In primis la permanenza in categoria. Lunedì a Pesaro dovremo rifarci dopo due prestazioni a mio avviso pessime. Poi la ristrutturazione del settore giovanile”. Dove qualquadra non cosa. Tiene banco la situazione Fabio Saggiomo, non più mister dell’Under 15 (leggi). “Saggiomo è stato contattato dalla Fermana ma non ha mai firmato nulla e non è mai stato un nostro allenatore. Lo ringrazio, i problemi sono stati i nostri“. Peccato che sia stata la stessa Fermana ad ufficializzare Saggiomo durante l’evento #ricominCiamo a piazzale Azzolino, di fronte ad un fiume di tifosi, e poi tramite un comunicato.


E dunque, se c’è qualcuno che deve sentirsi in difetto, è solo ed unicamente la Fermana. Nessun altro. Come può ufficializzare un tesserato non tesserato? Ieri, ancor prima della versione tubaldiana, avevamo registrato le parole di Saggiomo, mister che a Fermo collaborò con Domizzi. “Non sono più l’allenatore della Under 15 della Fermana – aveva detto, senza conoscere nemmeno il nome del suo sostituto (Cimmino, è venuto fuori in seguito), . Mi dispiace non far più parte di questo progetto. La società voleva che rimanessi nello staff del vivaio ma non me la sono sentita di avere ruoli marginali. Dopo tre anni di campionati nazionali con il settore giovanile della Sambenedettese ero molto stimolato da questo girone, una bellissima vetrina, ma è andata così”.
