La Fermana cambia marcia, Antonioli meglio di Destro? Ecco cosa dicono i numeri

SERIE C – Il trend dei canarini è positivo col nuovo tecnico, le proiezioni a lungo termine gli sorridono

di Lorenzo Attorresi

Con sole dieci partite sulla panca della Fermana, Mauro Antonioli ha superato Flavio Destro. Ebbene sì. Questione di calcoli. Proiettando i 13 punti ottenuti in 10 match del tecnico di Bellaria sulla proporzione di un campionato di 38 partite, la Fermana chiuderebbe a 49 punti, due lunghezze in più rispetto al team di Destro che lo scorso anno arrivò decimo con 47 punti ottenendo i playoff.

Chiaramente è una provocazione. La media, però, rimane eccome. Decisiva l’accelerata negli ultimi quattro turni in cui i gialloblu hanno ottenuto due vittorie in trasferta per 1-0 e due pareggi al Recchioni per 1-1. Copia incolla gradito e che fa felice Antonioli. Lo 0-1 è un risultato che lo aggrada. “Quando si vince è sempre bello, anche se a Gubbio come pure a Rimini dovevamo chiudere la sfida…”, ha sorriso il tecnico di Bellaria. “Il bilancio del girone d’andata? Sicuramente positivo perché il bottino è più che sufficiente e nelle ultime gare siamo cresciuti. Eravamo partiti bene anche all’inizio. Sono contento del rapporto instaurato con i giocatori e del loro impegno. Dobbiamo continuare così”.

Domenica potrebbe non giocarsi per via dello sciopero indetto dalla Lega Pro. Tuffo al cuore rinviato per Antonioli? “Per la prima volta tornerei a Ravenna dove ho passato due anni indimenticabili (vittoria in D e salvezza in C tra il 2017 e il 2018, ndr). Sono fatalista. Se si dovesse giocare sarei contento e saremo pronti, ci stiamo allenando come se nulla fosse accaduto. Se invece ci sarà lo stop andremo in pausa con serenità. Il Ravenna è una squadra che lotta, con una coppia d’attacco temibile composta da Nocciolini e Giovinco. Sarà importantissimo fare punti anche per mantenere il vantaggio nello scontro diretto, ottenuto con la vittoria all’esordio in campionato”. All’epoca c’era ancora Flavio Destro. Sono trascorsi soltanto 4 mesi, sembrano molti di più.

Author: Claudio Comirato