Il documento della Direzione Investigativa Antimafia non lascia spazio a dubbi
Chi negava che la Mafia Nigeriana potesse avere cellule anche nelle Marche dovrebbe dimettersi alla luce di quanto contenuto nel rapporto della Direzione Investigativa Antimafia. E’ questo, in estrema sintesi, il contenuto del post pubblicato sulla pagina Facebook “La voce di Pamela Mastropietro”. La Mafia Nigeriana, secondo il documento, é ben radicata anche nella nostra regione, sotto il nome di “Famiglia Vaticana”.
“Nel territorio regionale (il riferimento è anche alle Marche) si rileva la presenza di gruppi delinquenziali stranieri, orientati alla commissione di specifici – si legge in un estratto – reati, quali lo sfruttamento della prostituzione praticata da soggetti criminali di origine nigeriana ed albanese, il traffico di sostanze stupefacenti, tendenzialmente gestito da cittadini centro e nord-africani e di origine balcanica. In Italia i MAPHITE sono territorialmente suddivisi in quattro famiglie: la Famiglia Vaticana, con sede principale in Emilia Romagna, e “controlla” anche la Toscana e le Marche”.
“In Italia i MAPHITE sono territorialmente suddivisi in quattro famiglie: la FAMIGLIA VATICANA, con sede principale in Emilia Romagna, e “controlla” anche la Toscana e le MARCHE”.
Per quanto riguarda poi Macerata, riteniamo che:
1) chi di dovere abbia l’obbligo di trasmettere determinati atti e documenti, ricavati anche dal processo Oseghale, alla Direzione distrettuale antimafia competente. Diversamente, saremo noi- che già siamo a lavoro da tempo- a formalizzare il tutto anche presso quella sede, per quello che può essere di nostra competenza;
2) sia singolare che una delle famiglie citate si chiami “VATICANA”;
3) valuteremo eventuali azioni, atte a verificare se non ci siano state delle (involontarie: ci mancherebbe) carenze investigative; avere la convinzione che un fenomeno non esista, infatti, potrebbe aver portato, inevitabilmente, a valutare tutti gli elementi che ne fanno invece parte, in maniera autonoma e, quindi, diversa, da quello che realmente rappresentano, rischiando di falsare, dunque, il quadro generale;
4) assisteremo a degli sviluppi importanti.
Noi combattiamo. Per la memoria di #Pamela, per i figli di tutti, per i nipoti di tutti. Insomma, per l’Italia”.