“Chiediamo perdono. Deve morire di vergogna”
Dopo il terribile gesto compiuto dall’autista senegalese Ousseynou Sy sul bus in cui hanno rischiato la vita 51 bambini che viaggiavano tra Crema e Milano, parla il signor N’Diaye, rappresentante e portavoce della comunità dei senegalesi di Ancona.
In un video su Youtube, pubblicato sul canale “La Voce del Senegal”, dice: “Chiedo perdono a nome di tutta la comunità. Quei bambini sono i nostri figli, i nostri nipoti, creature senza difesa. Condanniamo il gesto compiuto da una bestia, che non è degno di essere chiamato nostro connazionale. Siamo molto indignati. C’è molto sgomento e rammarico tra noi: io per primo, alla notizia, sono rimasto profondamente turbato”.
Poi il messaggio di N’Diaye continua con un vero e proprio attacco nei confronti di Ousseynou Sy: “Non meriti di essere senegalese e di portare il nobile cognome dei Sy. Cosa volevi fare? Dovresti vergognarti, morire di vergogna. Sai quello che ti sarebbe toccato in Senegal per un fatto del genere. Volevi uccidere 50 bambini e con loro avresti ucciso 60 milioni di italiani, 100 genitori per vendicare i morti nel Mediterraneo? I naufraghi non c’entrano niente, stai difendendo l’indifendibile, hai messo la testa nella bocca della tigre”.
“Non avevi altro da fare che fare del male alla gente che ti ha accolto, che ti ha dato una casa, un lavoro, una moglie, dei figli, un futuro? Con quell’autobus hai dato fuoco al tuo futuro e con quel tuo gesto ignobile hai macchiato tutta la comunità senegalese che si dissocia”.
Il video si conclude con N’Diaye che impone all’autista di chiedere perdono per quanto accaduto: “Chiedi perdono e paga. Hai dimostrato solo i tuoi limiti, la tua maschera è caduta e le hai dato fuoco: abbiamo scoperto chi sei. Tutti i giorni portavi a scuola quei bambini, poi da orco volevi ucciderli. Quanto sono belli i figli, sono angeli: dovevi lasciarti morire nel rogo che hai appiccato”.