PROMOZIONE – In riviera sconfitta a Marina Palmense e anche contro l’Azzurra Sbt, parlano mister e vice presidente
È ormai appurata l’allergia all’aria di mare della Cluentina: dopo i tre gol subìti a Marina Palmense appena due settimane fa, la squadra di Cicarè ne becca addirittura cinque a San Benedetto del Tronto contro la neo promossa, ma lanciatissima, Azzurra Sbt. Se nella sconfitta precedente si poteva salvare un secondo tempo disputato su discreti livelli, stavolta da salvare c’è ben poco perché la squadra è apparsa deconcentrata fin dall’avvio, con pochissima convinzione e, di conseguenza, con pochissimo costrutto. Di certo non è questo l’atteggiamento che dovrebbe essere proprio di una compagine in lotta per la salvezza, spesso chiamata a sopperire con la cattiveria e la fame ai propri limiti tecnici e qualitativi: agli errori (che in queste categorie ci stanno, eccome) si deve rispondere con la reazione d’orgoglio e non certamente con il disfattismo o, peggio ancora, con un atteggiamento anarcoide del tipo “faccio di testa mia e non sto ad ascoltare nessuno”.
Lo sottolinea mister Cicarè che, al fischio finale, è il ritratto della delusione: “Visto l’ottimo comportamento dei ragazzi in settimana, mi aspettavo tutt’altro. La squadra è stata decisamente troppo nervosa già dal primo episodio a sfavore e da lì non ci siamo più ripresi. Troppe cose non mi sono piaciute e, rispetto alla gara pareggiata con il Corridonia, abbiamo fatto mille passi indietro: non abbiamo lavorato di squadra e non abbiamo seguito le indicazioni fornite dal sottoscritto. La delusione è enorme”. Concetti ripresi e sottolineati dal vice presidente Paolo Cerquetta: “Non bisogna costruire una tragedia su questa sconfitta ma urge cambiare immediatamente atteggiamento perché con questa mentalità non si va da nessuna parte: quando si gioca per eseguire il compitino occorre sapere che alcune volte riesce bene ed altre no mentre invece è necessario fare e dare molto di più per la causa comune. In questo momento ci manca la “fame”, elemento basilare per costruire ogni successo nel calcio come nella vita”. La cronaca è praticamente un monologo perché la Cluentina ha quasi costantemente subìto il gioco dei rivieraschi senza praticamente mai opporre resistenza.