La brutta consuetudine dei club e un modus da cambiare

CALCIO – Sempre più in voga autointerviste e dichiarazioni “controllate” dalla società quando i lettori vorrebbero sapere il reale pensiero dell’intervistato

E’ ormai prassi che gli uffici stampa dei club professionistici e non solo si fanno domande e danno auto risposte. Un modo di fare che non produce effetti desiderati per i lettori: ovvero leggere polemiche, pensieri reali dei protagonisti e tutto quello che va fuori dallo schema imposto dalla società per non creare problemi. Negli ultimi anni l’usanza dell’addetto stampa controllore oltre ai club professionistici è arrivato anche nei club dilettantistici, in alcuni casi anche in Eccellenza. E’ un modo di fare che non condividiamo perché chiaramente ai microfoni del club il tesserato della società non dirà mai una parola fuori luogo. E così prima delle gare ecco apparire: “Sarà una sfida difficile, noi faremo la nostra partita e l’avversario è davvero ostico”.

Insomma, le classiche dichiarazioni da 0 a 0. Fare uno step e aprirsi al dialogo vero con i giornalisti professionisti sarebbe un bel passo per tutti, con il rischio per le società di vedere qualche volta qualche articolo nel del tutto “Politically Correct”. Ultimo in ordine di tempo l’intervento del Patron dell’Atletico Ascoli Graziano Giordani, solitamente schivo alle telecamere e microfoni. Per tramite dell’addetto stampa della società ha rilasciato una lunga intervista che poi è uscita un pò su tutti gli organi di informazione locali. Sarebbe stato bello, magari, fare in libertà domande da cronisti del territorio e appassionati di sport, sull’evoluzione del mondo calcistico e non solo dell’Atletico
Ascoli e sulle sue determinazioni future. Speriamo che con il nuovo anno tutti i club dalla B in giù della nostra regione possano essere più aperti mentalmente su questa problematica e avere da parte nostra intesa come stampa interviste e dichiarazioni con temi interessanti ed espressioni della vera verità.

Author: Andrea Busiello