La Befana della piccola pesca: un WC in “dono” al Comune

Sette imprese artigianali hanno intentato causa nei confronti dell’amministrazione comunale

Gli operatori della piccola pesca hanno portato in dono all’amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto un WC: il regalo della Befana. La protesta è andata in scena la mattina dell’Epifania sulla banchina di fronte ai box dei pescatori, al porto. I marinai hanno piazzato a terra un “vaso” di quelli che si usano nelle toilette, sul quale era appoggiata la scopa con cui “vola” la vecchina con il sacco pieno di doni. Al Comune è stato simbolicamente recapitato un regalo singolare, appunto un WC in ceramica. Il sanitario era sormontato da un cartello su cui campeggiava la scritta “La dignità della piccola pesca artigianale non passa per un cesso. Noi non ce ne andremo: ricollocateci come da accordi“.

Perché una manifestazione così singolare? “Abbiamo simbolicamente regalato un “vaso” – spiega la biologa Barbara Zambuchini della Cea – all’amministrazione di San Benedetto perché da qualche giorno è stato smantellato il bagno a servizio della piccola pesca. E la toilette realizzata nel nuovo villaggio viene tenta chiusa a chiave dal Comune. Forse fanno finta di non sapere che ci sono pescatori che vanno a mare? Hanno anche loro le necessità fisiologiche”.

Il problema: l’ente rivierasco ha realizzato il nuovo villaggio della piccola pesca e inviato le lettere di sfratto agli assegnatari dei box nei pressi della banchina. L’assessore alla Pesca Antonio Capriotti ha deciso di  indire un bando pubblico per l’assegnazione delle postazioni del nuovo villaggio.

“Non possiamo accettare – ancora Zambuchini – quanto sta facendo l’amministrazione, perché quando fu fatto il bando per realizzare i nuovi casotti venne allegata la lettera con la nostra autorizzazione, a condizione che fossimo trasferiti nel nuovo villaggio”.
Ma gli uffici comunali hanno inviato agli assegnatari dei box le lettere di sfratto e annunciato la redazione di un bando pubblico per le nuove postazioni.

Alcuni box sono stati liberati dai marinai della pesca a strascico e dai cantieri navali. “Ma restano sette imprese che hanno la licenza di pesca artigianale, le quali devono essere ricollocate nel nuovo villaggio, nel rispetto degli accordi presi”.
Conclude Barbara Zambuchini: “La nostra non è una lotta solo nelle intenzioni: abbiamo dato mandato  a un legale di resistere contro il Comune”.

Il caso è stato discusso in Consiglio comunale su iniziativa dei Verdi Annalisa Marchegiani e Paolo Canducci.

La protesta al porto degli operatori della piccola pesca
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