SERIE D – I canarini ritrovano da avversario l’ala che illuse tutti nel playout d’andata nella C 2021-22. “Un senso di incompiuta, nel ritorno entrai solo nel finale”
Poteva essere il nuovo Micallo, e invece il suo cognome due anni e mezzo dopo provoca ancora dolore, ricordando quel che poteva essere e non è stato. Nigel Kyeremateng regalò una scossa di adrenalina nell’andata del playout 2021-22. Serie C, Fermana in vantaggio sulla Viterbese dopo i primi 90′. Un salto di testa incredibile sul gemello D’Ambrosio, una rete che fece rabbrividire il Recchioni. Poi, però…meglio fermarsi qua. Ora Kyeremateng sarà della Fermana un avversario: da quest’estate è a Fossombrone e sette giorni fa con la sua velocità ha spazzato via L’Aquila di Giandonato e Misuraca (ma anche di Baldassarri… vice del dimissionario Pagliari).
Proprio Baldassarri, il normal one che nel ritorno di Viterbo sbagliò la tattica. Il traghettatore non riuscì nell’impresa salvezza, consegnandosi alla Viterbese che con facilità ribaltò tutto vincendo 2-0. “La Fermana mi dà una sensazione di incompiuta – ha detto Kyeremateng ripensando a quel momento -. A Viterbo, son sincero, mi aspettavo di giocare. Avevo segnato al Recchioni e con la Viterbese che doveva per forza spingere si sarebbero aperti degli spazi per la mia corsa. Purtroppo invece sono entrato nel finale a partita compromessa. Eravamo una buona squadra, avremmo dovuto far meglio sia nella regular season che al Rocchi dove abbiamo fatto di tutto per complicarci la vita“.
Quell’anno Nigel, italo ghanese cresciuto nel Milan, arrivò a Fermo a gennaio dal Teramo nell’ambito di uno scambio con Mordini. “Trovai un clima non molto sereno, c’era sempre il pericolo del Covid e in più un allenatore come Riolfo (prima che fosse sostituitò da Baldassari, ndr) con cui non ho mai legato. Abbiamo avuto un bruttissimo rapporto per la sua presunzione. Mi dispiace dirlo, ma i risultati parlano per lui. Non era tutto questo scienziato. L’ho ritrovato anche l’anno scorso a Riccione in Serie D. Mi rasserenò sul fatto di non vedere i fantasmi di Fermo, che lì con lui sarebbe stata un’altra storia, che c’erano altre dinamiche. E invece mi ha fatto giocare una partita da titolare su nove… La settimana prima del suo arrivo avevo fatto gol (proprio a Fossombrone, ma il pari non bastò e fu chiamato Riolfo al posto di Pulzetti, ndr). Ad Avezzano, suo esordio, mi spedì subito in panchina”.
Dopo una serie di esperienze sfortunate, Gelbison in C e Riccione e Cjarlins Muzane in D, ora Kyeremateng ha trovato stabilità a Fossombrone tornando nelle Marche. “Un ambiente genuino con persone di cuore, in cui l’ultimo arrivato entra subito a far parte della famiglia. E’ questo il nostro segreto. Spero di poter continuare così. Ho un buon feeling anche con mister Fucili che mi isola nell’uno contro uno e sfrutta le mie doti. Io corro anche all’indietro. Il futuro? Mi piacerebbe lasciare questa categoria. Tornare in C? Magari anche più su”. Un salto altissimo, come quel giorno sovrastando D’Ambrosio.