ECCELLENZA – L’attacco stellare leoncello domenica non ha mai veramente tirato in porta, Strappini: “Raccogliamo i cocci e mettiamoci al lavoro”
Un colpo di testa di Lion Giovannini è stato l’unico tiro in porta della Jesina nella sfida del Mancini contro il Castelfidardo. A raccontarlo fa molto strano se pensiamo che appena una settimana prima la formazione leoncella ha creato una mole di gioco importante contro il Montefano rifilando ben tre reti a una delle formazioni più in forma in questo momento. Invece a Castelfidardo cosa è successo?
Una risposta l’ha provata a dare lo stesso allenatore, Marco Strappini: “Era la partita che ci aspettavamo di affrontare, con poco gioco ma tanto agonismo. Di certo non siamo venuti a chiuderci dietro. E’ la partita che ci ha portato ad abbassarci, perché lo schieramento era identico alle altre partite. Se abbiamo perso vuol dire che siamo mancati in tante occasioni. Dovevamo sicuramente essere più pronti sulle seconde palle, abbiamo sofferto la loro aggressività. Avremmo dovuto reagire e non lo abbiamo fatto”.
Verrebbe in mente proprio il gol del ko preso su un cross con Crescenzi che in qualche modo sul secondo palo è riuscito a spingerla dentro. Una disattenzione che la Jesina ha pagato a caro prezzo. Ma allo stesso tempo la formazione leoncella non ha fatto granché per impensierire David. Fa effetto pensare che attaccanti come Trudo, Iori, Giovannini e lo stesso Jachetta subentrato in corso d’opera non abbiano mai realmente calciato in porta. Meriti vanno anche alla retroguardia del Castelfidardo, ormai da quattro partite imbattuta. Nel post gara Strappini è stato anche schietto: “come facevamo a riempire l’area se non ci siamo mai arrivati?”.
Come biasimarlo. Potrebbe definirsi un incidente di percorso sulla strada che porta ai playoff. “Me lo auguro. Abbiamo avuto modo di raccogliere i cocci e già da ieri siamo tornati al lavoro per preparare al meglio il prossimo appuntamento”. Di certo mister Strappini, e tutta la Jesina in generale, non vorranno di certo regalare ai propri tifosi un’altra delusione. Questa volta sarebbe interna. E allora Iori e compagni dovranno rimboccarsi le maniche perché al Carotti arriverà un cliente scomodissimo come l’Urbino, ma quale opportunità migliore di ripartire forte se non sfruttare un simile match tra le mura amiche trainati dal calore del proprio pubblico.
