CALCIO – Scomparso nel 2005 a 89 anni, aveva allenato entrambe le squadre
di Giancarlo Esposto
Jesina-l’Aquila non è stato solo un match decisivo per le due squadre su fronti opposti, salvezza e promozione, ma ha dato anche la possibilità di un ricordo congiunto, tra le due società, del compianto Aroldo Collesi, scomparso nel 2005 a 89 anni, che ha allenato le due squadre in tempi diversi. Nato a Serra San Quirico, orgogliosamente jesino, ha militato come giocatore, nel ruolo di portiere, nelle giovanili della Roma, poi con Roma, Palermo, Ancona, Pescara e l’Aquila poi come allenatore, si è seduto sulle panchine di Avezzano, Fermo, Barletta, Ascoli, Rosignano, L’Aquila, Ancona, Chieti, Montevarchi, Avellino, Jesi, chiudendo la carriera a Jesi in uno dei periodi peggiori per il calcio cittadino, in anni di grandi difficoltà societarie, dovendosi svolgere anche i ruoli di direttore sportivo (in C/2 con Vannini in panchina) e perfino dirigente. Ricordava sempre con orgoglio quel “Don Aroldo” coniato dal presidente dell’Avellino degli anni ’70, Sibilia, in segno di deferenza, con il quale veniva chiamato sui campi di calcio. Promotore, dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio, assieme a personaggi del calibro di Fulvio Bernardini, Luigi del Grosso e Nereo Rocco, ha difeso i diritti di tanti colleghi, specialmente nelle serie inferiori. Oggi al Carotti una piccola ma significativa cerimonia: le due società hanno consegnato un mazzo di fiori ai familiari.
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