Intervista ai marchigiani Soft Scent: il 9 settembre esce l’album d’esordio

Ispirazioni, processo creativo e aspettative della band

di Gioele Pincini

Il panorama musicale italiano è pronto ad accogliere una nuova e affascinante proposta: i Soft Scent, un progetto che fonde le personalità di tre musicisti provenienti dalle Marche. La band, nata nell’estate del 2023, è formata dall’anconetano Enrico Bartolini, insieme a Sara Tringali di Castelfidardo e Annalisa Magi di Fano, e si distingue per un sound che mescola le atmosfere post-punk e darkwave. Dopo il successo dei primi due singoli, “The Howl” e “No Wounds“, che hanno anticipato l’uscita del loro primo album, il prossimo 9 settembre verrà lanciato Chimera, il loro LP di debutto, prodotto dalla Bat-Cave Records. In questa intervista, esploreremo le ispirazioni, il processo creativo e le aspettative della band per questo atteso lavoro.

Chimera è un titolo evocativo e simbolico. Cosa rappresenta per voi questo nome e come si collega ai temi dell’album?

Siamo da sempre appassionati di mitologia, e appunto Chimera è uno dei mostri più famosi della mitologia greca, nella cultura popolare la figura di Chimera è associata a un sogno vano, un desiderio inesaudibile, un archetipo legato anche ai paradossi o ai dilemmi, una figura ambivalente, ma Sofocle nella sua Antigone diede l’avvio ad una nuova visione della Chimera: non è più un essere estraneo ma è contiguo all’uomo. 
Da creatura indecifrabile, la Chimera venne così per Sofocle ad identificarsi con l’enigma dell’uomo: la Chimera non è quella che vaga nei boschi ma è la parte più oscura e misteriosa che ognuno cela dentro di sé ed è proprio a questa interpretazione di Sofocle che facciamo riferimento.  Il nostro Chimera è dunque un viaggio sonoro sul non detto, su tutti quei sentimenti più nascosti dell’uomo e non facili da decifrare nè quantomeno da ammettere: incubi, dolori, morti, rinascite, passioni, paure, relazioni, ossessioni.

Il vostro sound mescola influenze post-punk e darkwave. Come è nato questo mix e quali sono state le vostre principali fonti di ispirazione?

Ognuno di noi negli anni ha coltivato il proprio background musicale, sempre comunque attiguo alla scena underground, che sia rock, che sia musica elettronica, che sia gothic, ma ciò che ha da subito accomunato tutti è tre è stato questo volere esprimersi con post punk e darkwave, generi che tutti e tre abbiamo sempre ascoltato, seguito ed apprezzato negli anni.

La formazione della band è relativamente recente, essendo nata nell’estate del 2023. Come è avvenuto l’incontro tra voi tre, e come si è evoluto il vostro processo creativo?

Non c’è stato un proprio vero incontro, non ci siamo messi a tavolino e abbiamo detto “ora creiamo una band”, la cosa è stata molto naturale, poiché tutti e tre già ci conoscevamo di vista, gravitando comunque gli stessi ambienti musicali e gli stessi locali delle Marche, Enrico ha proposto questa idea a Anna e Sara, e abbiamo provato a metterci al lavoro, poco dopo ci siamo trovati ad avere una chimica immediata anche nella scrittura dei brani, così abbiamo deciso di andare avanti e provare a scrivere un album, è stato un processo che ci ha impegnato per quasi un anno, tutte le canzoni sono state scritte in sala prove, e poi portate in studio a registrare, il processo nonostante non avessimo mai suonato insieme è stato comunque abbastanza veloce.

I singoli “The Howl” e “No Wounds” hanno suscitato un’ottima risposta da parte del pubblico. Come questi brani si inseriscono nel contesto più ampio dell’album?

I due singoli faranno parte dell’album, ma in una versione diversa, per tutto l’album abbiamo affidato il mix e master a Maurizio Baggio, professionista noto nell’ambiente musicale anche per essere già l’ingegnere del suono di Boy Harsher e The Soft Moon, che nel panorama di questo genere musicale si possono considerare già delle cult bands. Per cui le versioni dei due singoli si differenzieranno un pochino rispetto alle versioni originali proprio per un apporto sonoro diverso.

L’album è prodotto dalla Bat-Cave Records, una label che ha una forte identità nel panorama darkwave. Com’è stato collaborare con loro e in che modo hanno influenzato il risultato finale?

Si, l’album è in realtà prodotto sia dalla Batcave, etichetta polacca in join venture con la parigina Manic Depression records, la prima ci produrrà l’album in formato CD, la seconda invece si occuperà del formato LP in vinile. Collaborare con questi professionisti del settore per noi è stato ed è tutt’ora un onore, avere già un primo album supportato da due etichette importanti del genere non è cosa semplice, entrambe le etichette non hanno in nessun modo influenzato il risultato finale, anzi c’è stata massima libertà e collaborazione.

Il nome della vostra band, Soft Scent, evoca un’immagine delicata e sensuale. Come descrivereste il vostro approccio artistico in relazione a questo nome?

Il nome, oltre alla sonorità che questo può evocare, indica appunto un profumo delicato,  oltre che la musica e le immagini, vorremmo che chiunque ci ascolta o ci veda abbia nella sua mente anche il profumo associato ad esse, come un’ esperienza multisensoriale.

Avete in programma di portare Chimera dal vivo? Come immaginate sarà l’esperienza di tradurre le atmosfere dell’album in un contesto live?

Certo, siamo già pronti per portare Chimera in diverse parti, sia in italia che in Polonia che in Inghilterra nei prossimi mesi, quello che abbiamo creato, oltre la musica, è uno spettacoli di luci e profumi, dove appunto lo spettatore sarà dentro Chimera a 360°

La scena musicale italiana sta vivendo un periodo di grande fermento, soprattutto nelle sonorità underground. Come vi posizionate in questo panorama e quali sono le vostre ambizioni future?

Noi siamo nel livello più underground dell’underground, quello in penombra dove non c’è la luce hehe, scherzi a parte, la scena underground di questo tipo quello che riguarda la parte post punk darkwave e simili, ha un sottobosco veramente vivo sia di bands che di luoghi dove proporre la nostra musica, questo si in Italia, ma ha maggiore rilevanza all’estero, noi speriamo solo che il nostro lavoro serva comunque a far conoscere questo underground che è vivo più che mai a chi non si è mai affacciato, poi quello che succederà non sappiamo, l’importante è continuare a fare musica.

Ci sono collaborazioni o influenze particolari che hanno lasciato il segno durante la realizzazione di Chimera?

Anche se siamo solo in 3 di fatto il nostro entourage è fatto di persone care che ci hanno supportato durante tutto questo tempo, sia a livello di idee di arrangiamenti musicali, sia per le parti di fotografia e realizzazione di video, indubbiamente queste persone hanno sicuramente lasciato il segno e contribuito in tutto e per tutto alla nascita e realizzazione di Chimera.

Guardando al futuro, come vedete l’evoluzione dei Soft Scent nei prossimi anni? Avete già in mente nuovi progetti o direzioni musicali da esplorare?

Al momento non ci siamo mai interrogati sul futuro, sicuramente quello che ci piacerebbe fare è evolvere il nostro suono sempre di più, evoluzione giustamente inteso come crescita e non come cambiamento, per il resto mai dire mai ora ci concentriamo su Chimera, poi chissà come sarà il fratello di Chimera.

PAGINA DI LANCIO DELL’ALBUM: https://softscent.bandcamp.com/album/chimera-2

SOFT SCENT SU SPOTIFY: https://open.spotify.com/intl-it/artist/0Ppv8vA7j3VxP8zK1n5kBe

PAGINA INSTAGRAM UFFICIAL https://www.instagram.com/softscentofficial/

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Author: redazione

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