Iniziati i lavori di demolizione dello storico stadio Ballarin

Entro il 2026 un grande parco urbano

Sono entrate questa mattina nel vivo, dopo i primi lavori, le operazioni di smantellamento dello storico stadio Ballarin al cui posto (entro il 2026) sorgerà un grande parco urbano. Dopo un primo varco nella curva Nord, l’intervento dei demolitori andrà avanti anche per gli settori, estendendosi ai distinti per concludersi alla curva sud. Ciò, comporta anche delle significative modifiche al traffico.

Dalle ore 8.30 di questa mattina è scattata la temporanea rimozione della corsia ciclo-pedonale in un tratto di via Marchegiani ed il divieto di transito veicolare lungo parte di largo Borgonovo e della stessa via Marchegiani. La polizia municipale raccomanda a chi si deve spostare verso Grottammare di scegliere percorsi alternativi. La chiusura dell’arteria che collega San Benedetto alla Perla dell’Adriatico dovrebbe durare un paio di giorni.

Il vecchio stadio Ballarin è stato il teatro dei maggiori successi della Samb. Dalla prima promozione in Serie B nel 55-56, per passare a quella del campionato 73-74 con Marino Bergamasco alla guida della squadra e fino ad arrivare a quella del torneo 1980-1981 con Nedo Sonetti e Walter Zenga protagonisti. Ma il Ballarin d’estate ha ospitato anche tanti concerti. Claudio Baglioni, i Pooh, Miguel Bosè, Spandau Ballet tanto per fare dei nomi, artisti che riempivano le gradinate. Addirittura nel 1979 si svolse un quadrangolare di tennis con John McEnroe, Ilie Nastase, Corrado Barazzutti e Peter Fleming. Ma è stato anche il teatro della tragedia del 5 giugno 1981 prima del fischio d’inizio di Samb-Matera, quando in curva sud si sviluppò un tragico incendio che causò la morte di due tifose Carla Bisirri e Maria Teresa Napoleoni con numerosi supporters rossoblù che rimasero feriti. Evento che indusse l’amministrazione comunale a progettare la costruzione del nuovo stadio Riviera delle Palme che si materializzò nel 1985. Da quel giorno il Ballarin ha visto il susseguirsi di tornei amatoriali, campionati dilettantistici di calcio e di rugby in un continuo deteriorarsi della struttura. E pian o piano è finito nel dimenticatoio, diventando nel tempo un fatiscente mausoleo.

Ed ora ecco l’abbattimento. Certo la storia non si demolisce, ma l’evoluzione dei tempi la impone. Al suo posto sorgerà un parco verde progettato dall’archistar Guido Canali che permetterà alla città di San Benedetto di avere un ingresso da nord con maggiore appeal e di più ampio respiro. Addio vecchio e glorioso stadio Ballarin.

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