Infermiere del 118 va in pensione, grande festa a sorpresa per Silverio

Famiglia, colleghi e amici nel piazzale al Crass di Ancona

Ha timbrato il cartellino per l’ultima volta dopo 25 anni di servizio al 118 poi una volta raggiunto il piazzale esterno sempre della postazione del 118 al Crass di Ancona in via Colombo si è ritrovato una cinquantina tra dipendenti e volontari della Croce Gialla di Ancona, Camerano e Croce Rossa che lo hanno omaggiato al suono delle sirene delle ambulanze. Ad essere festeggiato anche dai colleghi di lavoro compresi quelli andati in pensione e dagli stessi medici, Silverio Baleani, infermiere del 118, persona amata e benvoluta da tutti per i suoi modi di fare gentili e garbati.

Una serata dove non sono mancate le lacrime con questo angelo del soccorso che ha abbracciato al suono delle sirene la moglie Rachele Di Bari, infermiera impiegata all’ospedale regionale di Torrette e i due figli, Luca e Fabio.

Una festa a sorpresa riuscita nei minimi particolari come racconta lo stesso Silverio Baleani: “Quando sono uscito ho sentito delle voci ma non mi aspettavo una cosa del genere. Mi sono commosso nel vedere tutta questa gente nel piazzale con le ambulanze che era venuta per me, compresa la mia famiglia che ovviamente mi ha tenuto all’oscuro di tutto”. Dopo anni passati nel reparto di Medicina e al pronto soccorso dell’ex ospedale Umberto I in piazza Cappelli, Silverio Baleani nel 1997 è arrivato al 118 dove è rimasto per 25 anni e i ricordi di certo non mancano: “Il tempo è volato, quando ho preso servizio nel mese di Settembre la centrale operativa era in fase di allestimento con l’arrivo di Giovanni Paolo II a Montorso. Il servizio vero e proprio è partito dopo qualche mese. In tutti questi anni ricordo una signora a cui abbiamo salvato la vita in un ristorante zona Pincio che poi venne a trovarci in centrale dopo qualche mese ma anche un uomo colto da una crisi cardiaca nel laboratorio analisi dell’ex Umberto I. In entrambi i casi venne utilizzato il defibrillatore fu una emozione grandissima. Tra i dispiaceri che mi porto nel cuore, la morte di una ragazza di 21 anni stroncata da una crisi cardiaca dove non riuscimmo a fare nulla”.

Una cosa è certa, da qui in avanti Silverio non resterà con le mani in mano: “Ho i genitori piuttosto anziani da accudire, un piccolo orto da sistemare e sopratutto tornerò a fare servizio in Croce Rossa da dove sono partito tanti anni fa. Ora mi prendo qualche giorno di riposo, stanotte non sono riuscito a chiudere occhio per le emozioni vissute qualche ora prima nel parcheggio della postazione del 118”.

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