Soldi in cambio di vaccinazioni fake per green pass: arrestato un infermiere

L’operazione della Squadra Mobile di Ancona. Cinquanta persone nei guai

E’ in corso fin dalle prime ore della mattina odierna un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Ancona e condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Ancona che ha portato all’emissione di 50 misure cautelari in ordine ai reati continuati di corruzione, falso ideologico e peculato commessi in concorso da altrettanti indagati, coinvolti in numerose vicende corruttive, finalizzate all’indebito rilascio di Green Pass.

È stata applicata la custodia cautelare in carcere nei confronti di un infermiere professionale addetto alle vaccinazioni presso un centro vaccinale di Ancona e la misura degli arresti domiciliari nei confronti di quattro soggetti ritenuti intermediari nei fatti corruttivi e nel rilascio indebito del green pass.
Quarantacinque i soggetti destinatari della misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza e dell’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria.

Aggiornamento:

Secondo quanto è emerso dalle attività degli inquirenti, il predetto infermiere, addetto alle vaccinazioni presso l’Hub Vaccinale Covid, istituito presso il palazzetto dello sport “Paolinelli” di Ancona, approfittando dello stato di emergenza (dovuto alla pandemia da Covid-19 e alle numerose richieste di privati finalizzate ad ottenere in tempi rapidi il Green Pass, per far fronte alle limitazioni imposte in caso contrario dalla normativa vigente), ha agito con la complicità di soggetti che operavano quali intermediari nell’interesse delle persone da vaccinare fittiziamente.
Previa la corresponsione di somme di denaro, il principale indagato ha simulato l’inoculazione del siero vaccinale Covid in una pluralità di episodi accertati, al fine di far ottenere il documento di avvenuta vaccinazione, destinato al successivo inserimento nella piattaforma nazionale D.G.C. del Ministero della salute.
Il compendio probatorio è costituito da attività di intercettazioni, servizi di osservazione e riprese video effettuate nel centro di vaccinazione.

Da quanto ricostruito grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza, l’infermiere professionale agiva con la medesima modalità operativa: anziché inoculare il siero vaccinale ai pazienti – in favore dei quali venivano successivamente rilasciati certificati falsamente attestanti la pratica della vaccinazione – lo rendeva inservibile, disperdendolo nel cestino dei rifiuti e all’interno del contenitore agobox. In tale modo si realizzava lo spreco di una fondamentale risorsa pubblica, quale il siero vaccinale affidatogli per ragioni del servizio, distratto dalla destinazione propria, con rischi di compromissione dell’efficacia dell’azione del Sistema Sanitario Nazionale, diretta a contenere gli effetti della diffusione del virus Covid.

Con riferimento ai soggetti intermediari, è emerso che costoro (capaci di diffondere, nei rispettivi ambiti di lavoro e di conoscenze, le possibilità offerte, dietro compenso, dal predetto infermiere), erano divenuti punti di riferimento di una pluralità di persone interessate ad ottenere la “certificazione verde anti-SARS-CoV-2” senza sottoporsi a vaccinazione, percependo alcuni di essi, a titolo di mediazione, una parte di quanto corrisposto dai soggetti non vaccinati corruttori, e fungendo da strumento di indispensabile tramite con l’infermiere il quale, nella maggiore parte dei casi, non aveva conoscenza diretta dei soggetti nei cui confronti sarebbe stata praticata la simulata vaccinazione.

Sono ancora in corso attività investigative coordinate dalla Procura dorica per accertare l’ampiezza del fenomeno illecito, il suo inizio e il numero dei soggetti interessati. Le indagini non hanno, invece, dimostrato allo stato il coinvolgimento di medici o di altre figure professionali che lavorano presso il centro vaccinale e dei funzionari responsabili.
I provvedimenti cautelari emessi attengono alla fase delle indagini preliminari e resta salvo l’accertamento definitivo delle responsabilità.

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