Secondo i dati forniti dall’Istat, il numero di incidenti in provincia è diminuito nel giro di dodici mesi. Su A14, comuni capoluogo e della costa l’incidentalità resta alta, così come nel periodo estivo
Numeri su cui riflettere quelli forniti dall’Istat, l’istituto diretto dal professor Francesco Maria Chelli che in queste ore ha reso noti i dati relativi agli incidenti stradali verificatisi nel 2023, fornendo un focus estremamente dettagliato sulla regione e sulle province marchigiane.
Partiamo dal dato regionale, con le Marche che lo scorso anno sono state teatro di 4.956 sinistri, 5 in più rispetto al 2022, che hanno complessivamente causato 6.727 feriti e la morte di 89 persone.
Ascoli e il Piceno, nel panorama regionale, si assestano al quarto posto dopo Pesaro-Urbino, Ancona e Macerata per numero di incidenti con 698 sinistri e una lieve diminuzione rispetto al 2022, quando gli incidenti avvenuti in provincia erano 723. Calano anche i feriti coinvolti, scesi a 892 rispetto ai 935 del 2022, in un trend positivo che dal 2019 a oggi registra nel Piceno una diminuzione del 24,4%. Ad aumentare, però, è il numero delle vittime, che nel giro di un anno passano dalle 11 del 2022 alle 16 del 2023.
In particolare, l’indice di mortalità, ossia il rapporto tra il numero di morti e il numero degli incidenti stradali con lesione moltiplicato per 100, nel 2023 si assesta a 2,3 per il Piceno, valore ben superiore all’1,8 delle Marche e dell’Italia e secondo solo a Pesaro-Urbino (2,4) nel panorama regionale. Interessante notare, inoltre, come l’indice di mortalità sia salito a quota 2,3 a partire dall’1,6 registrato nel 2010, con un notevole aumento a 13 anni di distanza.
Inoltre, tra il 2022 e il 2023 l’indice di lesività – ossia il numero di feriti ogni 100 incidenti – è aumentato da 134,5 a 135,7, mentre resta stabile l’indice di gravità cioè il rapporto tra il numero dei decessi e la somma di decessi e feriti moltiplicato per 100, pari a 1,3.
Lungo la costa e nei comuni capoluogo l’incidentalità resta alta, in particolare sull’A14, dove si verifica il maggior numero di incidenti (145, con 14 decessi e 243 feriti) e sulle strade SS16, SS77 e SS73. Ad ogni modo, nel 2023 il maggior numero di incidenti nelle Marche (3.410, il 68,8% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 32 morti (36% del totale) e 4.356 feriti (64,8%). Nel confronto con il 2022, i sinistri restano sostanzialmente stabili sulle autostrade e diminuiscono sulle strade urbane (-1,9%) mentre sulle altre categorie di strada si verifica un incremento (+5,4%). Gli incidenti più gravi, però, avvengono sulle autostrade (8,2 decessi ogni 100 incidenti).
Analizzando invece i mesi di riferimento, tra gennaio e aprile si sono registrati nelle Marche 1.333 incidenti (26,9% del totale), mentre tra maggio e settembre, nel periodo delle vacanze, se ne contano 2.420 (il 48,8% di quelli avvenuti durante l’anno), nell’ambito dei quali hanno subito lesioni 3.236 persone (48,1%) e 41 sono decedute (46,1%). I mesi più critici del 2023 sono stati luglio e agosto, con rispettivamente il 12,2% e il 10% degli incidenti, mentre a giugno si è registrato il 13,5% delle vittime della strada.
L’81,1% degli incidenti ha avuto luogo tra le ore 8 e le 21, ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria tra le 6 e le 7 (6,7 morti ogni 100 incidenti) e tra le 5 e le 6 e l’una e le 2 (3,4 morti ogni 100 incidenti).
Il venerdì e il sabato notte si concentra il 45% degli incidenti notturni, il 73,3% delle vittime e il 46,3% dei feriti. L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 2,4 decessi ogni 100 incidenti, con il venerdì notte a far registrare il valore più elevato.