Pensieri ed emozioni provate durante la pandemia e racchiuse nel libro “Cuore mente mani. Storie di vita curano”
di Angelica Mancini
“Quando sono arrivati i primi messaggi da parte dei colleghi in isolamento dopo aver avuto un contatto con dei casi positivi ho iniziato a scrivere perché la paura era tanta e non si conosceva bene quello che il Covid potesse effettivamente causare”. Queste le parole di Samanda Pettinari, un’infermiera e operatrice sanitaria, che dopo aver vissuto in prima linea la pandemia che ha scosso il mondo intero ha deciso di condividere i pensieri e le emozioni provate scrivendo un libro al riguardo. Da qui è nato “Cuore mente mani. Storie di vita curano”. Ne abbiamo parlato con l’autrice.
“Il libro è una raccolta di riflessioni che ho scritto durante la Pandemia di Covid-19. Io sono un’infermiera e operatrice sanitaria. Quando è iniziato il Covid lavoravo in casa di riposo come infermiera e alla Misericordia di Montegiorgio come soccorritrice. Fin da subito è stato evidente che c’era molta apprensione tra le persone riguardo quanto potesse succedere sia in ambito lavorativo sia all’interno del proprio nucleo familiare”.
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
“L’idea era quella di cercare di metabolizzare tutto quello che stavamo vivendo e stava accadendo nel mondo. Era da diverso tempo che tutti questi pensieri erano stati lasciati sul computer, ma poi mi sono resa conto che sarebbe stato bello condividerli con altre persone, che magari non fossero solo operatori sanitari ma anche persone comuni. Era importante, a mio parere, far capire in parte quello che abbiamo vissuto noi come operatori in prima linea. Ad inizio pandemia, e anche durante, l’attenzione era molto puntata sulla carenza del personale infermieristico a livello ospedaliero, più che territoriale. Quindi è stato anche un modo per far parlare di quelle realtà come le residenze protette e le case di riposo, dove dietro c’è stato un lavoro molto duro”.
Il libro ha riscosso un grande successo. Cosa ha provato al riguardo?
“Ho fatto un paio di presentazioni nei Comuni della zona in cui risiedo, ossia Montegiorgio. Il Comune di Montegiorgio mi ha fatto fare l’apertura di maggio del mese del libro. Poi sono stata al Salone del Libro di Torino con la Regione Marche, proprio perché il tema di cui parlo è particolarmente sensibile. Anche il Comune di Falerone mi ha accolto con molto piacere permettendomi di presentare il mio libro. Sono stati tre momenti molto intensi e carichi di emozioni. Anche perché durante la presentazione ho preparato anche un video con cui ho fatto un provare alle persone quello che un po’ abbiamo vissuto noi infermieri e operatori sulla nostra pelle”.
Ha già qualche idea in mente per un altro libro?
“Si, qualcosa c’è in mente. Anche perché, come infermiera, faccio inoltre parecchio volontariato, essendo iscritta all’Avis, alla Misericordia e al Cives. Quello del volontariato è un tema su cui sicuramente vorrei scrivere qualcosa. Poi ci sono altre tematiche professionali che mi frullano in testa. Sicuramente c’è molto su qui poter focalizzare l’attenzione”.
