Ai lavoratori in presidio ai cancelli, dopo l’incontro, le sigle Fiom Cgil, Fim Cisl, e Uilm Uil hanno riferito l’intenzione di proseguire la vertenza fino al reintegro di tutti i 91 lavoratori garantiti precedentemente
Saranno 70 i lavoratori che verranno reintegrati nel sito Imr, ex Carterpiller, di Jesi nell’arco del triennio, cinque in più di quelli previsti nel piano industriale presentato, ma l’azienda resterebbe ferma nell’intenzione di riprogrammare il piano di assunzioni garantito nel 2022. Lo ha comunicato l’azienda nel corso di un incontro che si è svolto giovedì 10 aprile nella sede dello stabilimento jesino: presenti i sindacati e i rappresentanti della multinazionale brianzola che produce componenti per autovetture e che, nel 2022 ha acquistato il sito dall’americana Caterpillar, per una riconversione mai davvero decollata.
Al centro della vertenza, il nuovo piano industriale triennale presentato dall’azienda alle parti sociali, con il ridimensionamento dell’organico da 91 a 65 dipendenti entro il 2027. I sindacati non ci stanno. Ai lavoratori in presidio ai cancelli, dopo l’incontro, le sigle Fiom Cgil, Fim Cisl, e Uilm Uil hanno riferito l’intenzione di proseguire la vertenza fino al reintegro di tutti i 91 lavoratori garantiti precedentemente.
I sindacati cercano inoltre chiarezza sulla procedura di mobilità che l’Imr ha avviato il 2 aprile scorso in Regione, per 20 lavoratori, ed hanno chiesto che – se l’Imr dovesse tenere ferma tale intenzione – le uscite siano solo su base volontaria; ma, hanno ribadito, prima di tutto si porti avanti l’originale piano di reindustrializzazione, con reintegro totale per tutti i dipendenti ex Caterpillar. Se ne riparlerà comunque nel prossimo incontro tra le parti, fissato sempre a Jesi per il 28 aprile. Occasione per discutere, eventualmente, di un possibile nuovo anno di cassa integrazione straordinaria per gli operai: se verrà attivata, le sigle chiedono integrazioni salariali per i lavoratori. Presente anche il sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo. (ANSA)
