Il modello Amsterdam approda in Veneto. La regione italiana si appresta, infatti, a regolarizzare il lavoro più antico del mondo. Niente più sesso in strada a nero, le prostitute infatti dovranno emettere regolare fattura dopo ogni singola prestazione.
Da oggi, giovedì 14 febbraio, proprio nel giorno degli innamorati (quasi a volerlo fare apposta) la quinta commissione dell’assemblea regionale esamina una proposta di legge da trasmettere al Parlamento, presentata dal consigliere Alberto Guadagnini, che istituisce in ogni Comune un “Albo delle prostitute”. L’esponente indipendentista di “Siamo Veneto” punta a trasformare le lucciole in lavoratrici autonome, anche associate tra di loro, togliendole dalla zona grigia dello sfruttamento di strada per farne delle imprenditrici a tutti gli effetti con il diritto di ricevere un giusto compenso e il dovere di emettere regolare fattura.
Author: Alessandro Molinari
Sono un amministratore