NELLA TELA DEL RAGNO – All’Ascoli serve l’en plein nelle ultime due. Sfortunato ko con il Cosenza, Nasca toglie due rigori: designazione provocatoria
di Francesco Regnicoli
Davanti ad oltre 8.000 spettatori (non dimentichiamo curva a 20 euro incluso diritto prevendita…prezzo esagerato?) bagnati da una fitta pioggia, è andata in onda una sconfitta immeritata del Picchio, un pareggio sarebbe stato sostanzialmente giusto. Ascoli si presenta con il classico 3-5-2 e rispetto a Terni con due variazioni quali Botteghin centrale difensivo al posto dello squalificato Bellusci e Masini a centrocampo (fuori Valzania).
Parte bene il Picchio e dopo 5 minuti l’incerto arbitro Piccinini indica il dischetto a favore dell’Ascoli per un tocco di braccio in area di un difensore cosentino. Richiamato al VAR dal ‘barese’ Nasca (designazione davvero provocatoria del designatore AIA in considerazione che il Bari lotta testa a testa contro l’Ascoli per la salvezza) la decisione iniziale veniva revocata.
Sempre il Picchio a menare le danze con lo sfortunato palo colpito da Zedadka con un colpo di testa e sul prosieguo dell’azione il portiere calabrese Marson travolgere Masini. Piccinini fermo in attesa di una chiamata VAR, stranamente silenzioso in questa occasione (ma va?).
Dopo questi 20 minuti giocati intensamente dal Picchio, si iniziava a vedere il Cosenza che al 24′ colpiva un palo, pareggiando così il numero dei legni tra le due squadre. Si attendeva la fine del primo tempo quando al 41′ un errore di Falzerano permetteva all’ex D’Orazio di servire il bomber Tutino che inventava un eurogol con tiro a giro che colpiva il palo interno alla sinistra dell’incantevole Vasquez. Una doccia fredda per gli 8.000 tifosi del Picchio che, ad onor del vero, per 98 minuti hanno cantato ed incitato la squadra…
Nella ripresa il copione era evidente: l’Ascoli a provare di raddrizzare la baracca ed il Cosenza rintanato nella propria metà campo sempre pronto a ripartire in contropiede. Girandola dei cambi per entrambe le squadre ed i giocatori del Cosenza spesso a terra per cercare di perdere tempo, comunque recuperato con la concessione di 8 minuti, ma le sceneggiate dei giocatori cosentini avevano il potere di innervosire sia i giocatori dell’Ascoli che la tifoseria. Mischie su mischie nell’area del Cosenza con un paio di interventi pregevoli del portiere Marson (che non faceva rimpiangere lo squalificato titolare Micai) e qualche velenoso contropiede rossoblu che impensieriva in un paio di occasioni la retroguardia bianconera.
Colpo di scena al 39′ della ripresa quando l’arbitro (ben posizionato a pochi metri dall’azione incriminata) indicava per la seconda volta il dischetto per assegnare un nuovo rigore al Picchio (presunto atterramento di Rodriguez appena entrato in area, toccato dal cosentino Marras). Nuova chiamata dal…barese Nasca (ma va’?) e penalty annullato. Negli ultimi 5 minuti di gioco ed 8 di recupero non accadeva più nulla ed il Cosenza portava a casa i 3 punti e con una classifica a 45 punti…può addirittura fare un pensierino ai playoff.
In considerazione della sconfitta della Ternana a Bolzano e del prevedibile pareggio tra Bari e Parma (ai ducali sarebbe bastato ottenere 1 punto per la promozione in A considerando la sconfitta su rigore del Venezia), oggi 1 punto sarebbe stato oro colato per la classifica del Picchio.
Ora si complica terribilmente la corsa salvezza dell’Ascoli che dovrà necessariamente ottenere 6 punti nelle prossime due gare (domenica prossima a Palermo e venerdì 10 maggio al Del Duca contro il Pisa) per sperare di disputare almeno i playout (con 6 punti sarebbero matematici considerando lo scontro diretto migliore con la Ternana).
Due riflessioni si rendono necessarie al termine della gara.
In primis, a prescindere dalla giustezza o meno delle chiamate / non chiamate del VAR, come si possa designare un ex arbitro di Bari a verificare le azioni al monitor…con I pugliesi in lotta salvezza a pari punti con l’Ascoli resta uno scandalo (c’erano almeno 40 addetti al VAR liberi da designare, non giocando la Serie A..deontologia e buonsenso davvero gettati nel cestino).
Ma l’aspetto preoccupante è che nelle ultime 3 gare l’Ascoli non ha realizzato nessun gol…e che con soli 4 incontri vinti in casa nel corso della stagione agonistica (al massimo si potrà toccare 5 vittorie battendo il Pisa venerdì 10 maggio) si è battuto ogni record negativo di vittorie casalinghe nei 27 campionati di B disputati dal Picchio.
La speranza è l’ultima a morire…ma se a gennaio la società ha preferito non rinforzare qualitativamente il centrocampo e l’attacco…chi è causa del suo mal..pianga se stesso…inoltre è bastato l’infortunio del bomber Mendes per togliere davanti ogni pericolosità realizzativa, considerando che Nestorovski Rodriguez Duris e l’oggetto misterioso Streng messi insieme valgono attualmente mezzo Tutino…del Cosenza.
Purtroppo la competenza di un DS non si acquista al mercato…
Unico attore protagonista meritevole della serie B reata solo il pubblico, una tifoseria che paga tra i più alti costi di biglietteria ed abbonamenti e nonostante lo spettacolo spesso poco edificante al quale è costretto ad assistere…mantiene una media superiore a 7.000 spettatori (oggi in 8.000).
Chapeau e come spesso singola dagli spalti: meritiamo di più!