Le voci dei cittadini e del vice sindaco Fanesi
Un risveglio drammatico quello di questa mattina per Fano, epicentro di una scossa tellurica marina a 28 km dalla costa, a meno di 9 km di profondità, ragion per cui è stata avvertita in tutto il centro Italia. 5.7 la magnitudo alle 7:07 per interminabili 20 secondi scarsi con un rombo cupo e sordo che ha scaraventato dal letto la gente che poi nel panico si è riversata in strada stralunata dal sonno e con l’angoscia in petto, con negli occhi lo sguardo sconvolto di chi non sa che fare, dove andare se prendere qualcosa o fuggire via alla disperata come è successo a tanti tirandosi dietro la porta di casa e rimanendo fuori senza nemmeno le chiavi.
Moltissimi gli interventi dei vigili del fuoco anche per questo, come ci ha confermato il Comandante Provinciale Leonardo Rampino ai nostri microfoni e che ha parlato di una ottantina di chiamate evase e di un centinaio di interventi in coda per verifiche strutturali. COC aperto, comune chiuso come tutte le scuole di ordine e grado e macchina della protezione civile partito con il piamo emergenze operativo. Censimento degli edifici pubblici, palestre pronte ad accogliere le persone punti raccolta operativi: “ci prepariamo al peggio – dice il vice sindaco Cristian Fanesi – poi se tutto si risolve meglio ma noi dobbiamo essere pronti”.
Nulla da eccepire, le esperienze di ciò che è successo nel centro Italia hanno fatto scuola. Girando per la città di Fano nelle prime ore della mattinata sembra che nulla sia accaduto, ma negli sguardi e nelle parole delle persone che abbiamo avvicinato si percepisce ancora lo spavento e la sensazione di smarrimento vissuta alle 7.07 di questa mattina. “Una bella botta” ammette un signore. “Ero nel bagno e sono stato sballottato di qua e di là. Ho sperato che fosse provenuto dal mare perché ho i miei genitori anziani che sono in zona montagna. Almeno su questo posso dire di aver avuto fortuna”. Tante le voci ascoltate in mattinata che potete rivedere quando volete nelle edizioni del Tg odierne.