Il “terrapiattista” di Ancona non paga il biglietto: “Sono un ambasciatore diplomatico”

Il 26enne era in compagnia di altre tre persone: sono stati tutti denunciati per interruzione di pubblico servizio

Secondo quanto affermano controllore e forze dell’ordine erano serissimi. E assolutamente lucidi. “Siamo Terrapiattisti, ambasciatori diplomatici fuori da ogni giurisdizione planetaria”: con queste parole quattro uomini tra i 26 e i 43 anni si sono rifiutati di consegnare i documenti ai carabinieri che erano saliti sull’Intercity chiamati dal capotreno. I quattro non avevano il biglietto e — racconta la «Provincia Pavese» nell’edizione in edicola martedì — si sono rifiutati di farsi identificare. Anche perché non avevano appresso le carte d’identità. Non una sbadataggine, ma una dimenticanza consapevole. Per via del prolungarsi dei controlli e della discussione, il Milano-Ventimiglia è rimasto fermo alla stazione di Pavia per quasi un’ora. Il comportamento dei quattro (un 43enne di Verona, un 37enne di Messina, una 37enne di Savona e un 26enne di Ancona) è valso la denuncia per interruzione di pubblico servizio e rifiuto di fornire le generalità.

Il fatto si è verificato quando il controllore ha chiesto loro i biglietti mentre si trovavano di passaggio alla stazione di Pavia. Invece del biglietto, i quattro hanno tirato fuori un foglio plastificato definito «autodeterminazione», affermando di essere «soggetti di diritto internazionale pregiuridico», «ambasciatori diplomatici fuori da ogni giurisdizione planetaria» nonché «stati di se stessi»: di conseguenza, a loro dire, il controllo effettuato nei loro confronti costituiva un «attacco a uno stato libero perseguibile dalla corte mondiale». A tutto questo hanno anche aggiunto di essere «cittadini del mondo» che avevano diritto di viaggiare gratis. Quando sono arrivati i carabinieri, i “Terrapiattisti” sono stati accompagnati in caserma, identificati e denunciati.

Author: Franco Cameli