“Il sognatore Sanguigni e la società dell’immagine di Giulietta Capriotti”, stoccata di Carboni

“L’Erap ha impiegato due anni per arrivare alla fase esecutiva delle case di via Foglia”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Case popolari. L’intervista all’assessore ai Servizi sociali Andrea Sanguigni (leggi qui) è andata di traverso all’ex delegata al sociale Emanuela Carboni.

Sanguigni interviene sul tema dell’edilizia popolare indicando le sue intenzioni e avanzando critiche pesanti alla passata amministrazione di cui ho fatto parte”, l’incipit della Carboni.

Continua l’ex assessore: “Ritengo necessario pertanto replicare, onde ricondurre il tema al concreto anziché spaziare intorno a inutili supposizioni politiche. L’assessore pensa che il comune di San Benedetto del Tronto disponga di risorse economiche, umane e materiali tali da potersi spingere a far credere che possa essere in grado di sostituirsi alle inadempienze dei comuni che non hanno graduatorie per crearne una “territoriale” cioè unica, insieme agli altri dodici comuni dell’ ATS21. I territori sono tanti in tutta la regione e allora? Un conto sono i sogni e i desideri, un conto è la realtà dei fatti.

Secondo me dovrebbe essere proprio l’Erap a creare una struttura di supporto agli uffici comunali che non sono in condizione di adempiere per scarsezza del personale, alla creazione delle graduatorie in tutti i comuni, come nel comune di Ripatransone citato dall’assessore, dove ci sono dieci alloggi liberi proprio perché manca una graduatoria”.
Diceva Sanguigni: “Il comune non aveva rapporti con L’ERAP e noi li abbiamo riallacciati grazie alla collaborazione dell’ex consigliera Giulietta Capriotti e del direttore Pandolfi”.

Insiste  Carboni: “In realtà i contatti ci sono sempre stati, telefonici, in videoconferenza e per corrispondenza (a tal proposito basta cercare al protocollo le varie lettere inviate dal Comune di San Benedetto all’Erap).
Per realizzare interventi anche programmati, ma probabilmente mai seriamente perseguiti per motivi che potrebbero essere di mera natura ideologica, si è cercato di allungare i tempi il più possibile con impropri freni di tipo politico in barba alle necessità impellenti della popolazione in attesa. Come ad esempio per la ristrutturazione degli appartamenti in via Foglia dove sono trascorsi ben due anni per giungere alla fase esecutiva di ristrutturazione perché, a detta del Dirigente Erap Pandolfi, erano state necessarie due gare di appalto per trovare un’impresa disponibile”.

Il caso Giulietta Capriotti. “Il ruolo ingombrante e poco fattivo dell’ex consigliera è stato percepito da tutte le forze politiche tanto che la stessa è divenuta un’ex consigliera in quanto i partiti si sono adoperati a non riconfermarla. Tutta l’attività presunta della signora consigliera si basava sulla rappresentazione di un ruolo legato alla società dell’immagine, ma per fortuna nella nostra società esiste ancora chi sa distinguere tra l’essere e l’apparire.
Auspico, per il bene dei nostri concittadini in attesa di un alloggio popolare, che l’ assessore riesca a trovare i fondi necessari, un accordo con i proprietari degli alloggi, reperire case parcheggio e i necessari supporti di natura urbanistica, affinché – conclude Emanuela Carboni – gli obbiettivi che si è prefissato si concretizzano e non rimangano dei semplici annunci”.

Franco Cameli
Author: Franco Cameli

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