Nel 2013 si è aggiudicato il terzo posto al “Circle of light” di Mosca
di Veronica Biaggi
Il maceratese Luca Agnani è un visual designer e artista multimediale, uno dei massimi esponenti italiani di arti visive, che ha dedicato la sua produzione artistica digitale espressamente legata al video mapping, alla rivisitazione delle opere degli artisti della modernità, colorandole con una sua impronta personale molto originale. Nel 2010 Luca Agnani avvia il suo studio e ad oggi sono moltissimi i lavori realizzati. Nel 2013 Luca Agnani Studio, situato in via Enrico Mattei, Corridonia, si è aggiudicato il terzo posto al concorso di video mapping “Circle of Light” di Mosca, conquistando la celebrità internazionale nella digital art. Sempre nello stesso anno ha realizzato il video “Van Gogh Shadow”, nel quale il visual designer ha realizzato un’animazione di 13 opere del Pittore Olandese ospitata anche nel Van Gogh Museum di Amsterdam. Altri lavori importanti sono stati quelli esposti nella Piazza Unità D’Italia a Trieste durante le festività natalizie nel 2014, per il Palazzo Ducale di Genova in occasione delle mostre “Dagli Impressionisti a Picasso” nel 2015 e “Warhol.Pop Society” nel 2016 e il video mapping realizzato nel novembre 2017 per la celebrazione dei 100 anni della Rivoluzione Russa sulla facciata del Palazzo d’Inverno di San Pietroburgo.
Qual è stato il tuo percorso di formazione?
“Tutto è iniziato quando nel 2000 ho frequentato un corso di animazione a Barcellona per un anno, poi mi sono appassionato sempre più, anche attraverso alcuni video online, di video mapping.
La mia idea è partita proprio da quei video, avevo voglia di iniziare a fare quel tipo di lavoro anche io e piano piano, avendo anche una conoscenza informatica ci sono riuscito e posso dire che ad oggi ho realizzato più di 50 video mapping”.
Puoi spiegarci in cosa consiste il “video mapping”?
“Semplicemente posso dire che è una tecnica che ti permette di disegnare, attraverso la luce, superfici di ogni genere, dai grandi edifici ad una semplice scarpa, quindi riguarda la proiezione di immagini 3D sulle superfici creando illusioni”.
Realizzi ormai da anni le tue opere anche nei più importanti edifici di Macerata per la festa del Capodanno Cinese. Ci parli di questa esperienza?
“Collaboro ormai da quattro anni con l’Istituto Confucio di Macerata, nel 2015 la prima proiezione è avvenuta nella chiesa S.Paolo, l’anno seguente è avvenuta nel Palazzo della Prefettura e il tema richiesto era la storia di Padre Matteo Ricci, mentre nel 2017 e nel 2018 mi sono spostato in Piazza Mazzini. Quest’anno l’edificio sarà lo Sferisterio e le proiezioni sono sempre accompagnate da musica e immagini orientali”.
Dove prendi ispirazione per la creazione delle tue opere?
“Diciamo che non c’è una regola base, io inizialmente parto dall’architettura dell’edificio e attraverso di essa penso ad una musica, è l’architettura stessa ad ispirarmi, poi inizio la realizzazione del video”.
