RUGBY – Dura presa di posizione della società: “L’unico nostro desiderio è quello di avere un impianto dove gli ospiti possano trovare un bagno, dove i nostri ragazzi abbiano la possibilità di allenarsi anche quando piove tanto e dove gli spogliatoi siano degni di chiamarsi con tale nome”
A Macerata si parla di Rugby, di quei ragazzi che ogni sabato e domenica girano per le Marche con tanta passione e sacrificio, che giocano sotto quel bellissimo Teatro Romano che dall’alto guarda quei 30 ragazzi sfidarsi per cercare di conquistare una meta. Una meta che a volte può valere una stagione, una partita ed altre la realizzazione di un sogno, quello del primo ovale schiacciato dietro la linea avversaria. “Domenica abbiamo assistito a tutto questo con i ragazzi dell’Under14 che hanno giocato per cercare la loro prima vittoria, le loro prime mete – dicono i responsabili della Banca Macerata Rugby – Uno spettacolo vederli contenti e stanchi a fine partita, dopo aver giocato con i pari età di Fermo. Poi nel pomeriggio è stata la volta della prima squadra, che ha cercato per 80 minuti di seguire la vittoria che poteva far continuare il sogno della Serie B. La vittoria non è arrivata ma al contrario all’ultimo minuto è arrivata la sconfitta. Una sconfitta che fa male, una sconfitta da analizzare per poter crescere, una sconfitta che però non demoralizza i nostri ragazzi. Si potrebbe parlare molto della partita e cercare alibi, ma l’unica ragione che riusciamo a trovare è quella che ci porta a considerare i nostri avversari, stavolta, più bravi di noi. Anche ieri la Banca Macerata Rugby, ha coinvolto più di 80 ragazzi partendo dal sabato con il minirugby impegnato ad Ancona con le selezioni U08/U10/U12, divertimento allo stato puro. Domenica l’U18 ha giocato e vinto a Teramo mentre l’U16 è uscita sconfitta dal campo di Ascoli. Ora ci aspetta la sosta per le festività pasquali, cosa troveremo dentro l’uovo? L’uovo però è troppo piccolo per contenere il nostro unico desiderio, quello di un campo nuovo, un campo dove gli ospiti possano trovare un bagno, dove i nostri ragazzi abbiano la possibilità di allenarsi anche quando piove tanto, un campo dove gli spogliatoi siano degni di chiamarsi con tale nome, un campo dove poter far crescere i nostri ragazzi giocando a rugby e portando avanti quei valori che solo questo sport trasmette. I rugbisti aspettano, i genitori aspettano, lo sport aspetta, i nostri bambini aspettano di capire se davvero questo uovo di Pasqua sarà l’ennesimo senza regalo come tutti gli anni”.