SERIE D – Tifosi della Samb denunciati per i fatti avvenuti prima della gara con il Porto d’Ascoli, quando i rossoblu ricevettero pressioni per non giocare
Un gruppo di tifosi della Samb si è reso protagonista di disordini allo stadio Riviera delle Palme prima dell’inizio del derby Samb-PDA del 5 marzo scorso. La gara dell’assurdo, quando i calciatori minacciarono lo sciopero per via dei problemi economici del club, idea poi rientrata nonostante le pressioni dei supporter per non scendere in campo. In queste ore sono stati emessi cinque Daspo per un periodo di 2 anni, tranne che per uno di loro, recidivo, per il quale si è proceduto all’inibizione dalle manifestazioni sportive per cinque anni.
La ricostruzione. Come preannunciato via social nei giorni precedenti il derby, il gruppo, composto da circa 40 tifosi, si è presentato poco prima di mezzogiorno nello spiazzo della Curva Sud dello stadio Riviera delle Palme attendendo l’arrivo dei giocatori della Sambenedettese che era scortato da due auto della polizia. I giocatori della Samb, nei giorni precedenti avevano postato un comunicato in cui avevano minacciato uno sciopero nel caso non fossero stati pagati dal Presidente Renzi i dovuti rimborsi. Nonostante i mancati pagamenti però i giocatori avevano comunque deciso di giocare il derby.
All’arrivo del pullman gli ultras dapprima occupavano la sede stradale, creando intralcio alla circolazione costringendo la scorta a fermarsi, poi si spostavano di nuovo sullo spiazzo della Sud effettuando un secondo e più eclatante blocco della scorta della polizia e del pullman della squadra impedendone il passaggio. Solo il pronto intervento di altri operatori di polizia presenti faceva si che in pochi minuti si potesse risolvere la situazione permettendo il passaggio dei mezzi.
Circa un’ora più tardi il gruppo, nel frattempo aumentato di numero ed arrivato ad un centinaio, ha invaso i campi posti ad Ovest dello stadio, davanti l’ingresso della Tribuna Centrale e degli spogliatoi dei giocatori, intonando cori minatori nei confronti degli stessi e dell’allenatore, accendendo fumogeni e lanciando tre grossi petardi all’interno dell’area stadio. Inoltre il lancio di una grossa pietra andava a scalfire il vetro dell’autobus della Sambenedettese parcheggiato nella recinzione interna allo stadio. Per tali fatti il giudice sportivo ha inflitto una multa alla società e la sanzione accessoria dello svolgimento della successiva gara a porte chiuse.
Le successive indagini avviate dai poliziotti del Commissariato di S. Benedetto si sono principalmente concentrate sulla visione delle numerose immagini video effettuate quel giorno dagli operatori della polizia scientifica sfruttando anche le telecamere presenti allo stadio che, sapientemente, gli operatori avevano orientato verso i luoghi dove si svolgevano i fatti.
Al termine delle attività d’indagine si è giunti all’inequivocabile identificazione di alcuni dei soggetti che avevano partecipato attivamente, nel gruppo, a tutte le fasi di grande turbativa dell’ordine pubblico procedendo al loro deferimento all’A.G. per vari reati. Puniti, come detto, in cinque.