Le parole della direttrice del parco commerciale e del direttore di Spazio Conad riguardo all’iniziativa a sostegno delle famiglie in maggiori difficoltà
In occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico, il Centro Commerciale Cuore Adriatico ha deciso di farsi promotore di un bellissimo progetto sociale, donando a 32 studenti un ricco kit di cancelleria scolastica.
Abbiamo parlato con la direttrice del Cuore Adriatico, la dottoressa Giulia Gamberini, per chiederle com’è nata questa iniziativa in collaborazione con l’assessorato all’istruzione di Civitanova: “Quando ci sono problematiche di questo genere abbiamo il piacere di collaborare con il Comune proprio perché noi, come Cuore Adriatico, siamo all’interno del territorio Civitanovese. In questo caso, è stata l’Assessora Capponi che mi ha presentato questa problematica: 32 alunni, divisi tra scuole elementari, medie e superiori, che avrebbero avuto delle difficoltà all’inizio dell’anno scolastico per recuperare il materiale necessario. A quel punto io ho riportato la situazione al consiglio direttivo del centro commerciale, che per nostra fortuna è composto da persone molto disponibile che fin da subito hanno preso a cuore l’iniziativa. In collaborazione con Spazio Conad, che è andato a trattare direttamente con i fornitori, sono poi stati creati i kit scolastici. Poi da cosa nasce cosa, si sono aggiunte ulteriori collaborazioni e alla fine siamo riusciti ad aiutare queste 32 famiglie. Fondamentale è stato inoltre il contributo degli assistenti sociali del Comune di Civitanova che hanno coordinato tutte le operazioni”.
Come pensa che proposte come questa possano contribuire a rafforzare il legame tra il centro commerciale e la comunità locale?
“Perché noi ci siamo. Anche nelle situazioni difficoltose ci piace pensare che, essendo parte del territorio, è quasi d’obbligo per noi partecipare a delle azioni mirata a sostenere quelle che sono le problematiche di alcune famiglie, soprattutto quando si parla di giovani. Sono il nostro futuro e dobbiamo fare tutto il possibile per supportarli, anche sul piano pratico. In questo caso specifico, assicurandoci che questi alunni potessero iniziare l’anno scolastico nelle stesse condizioni degli altri ragazzi.”
Quali valori cercate di promuovere attraverso queste azioni?
“Siamo sempre un po’ visti con particolare sospetto, come un’attività commerciale che si occupa solo di vendere. Ma il nostro centro commerciale si muove sempre su più fronti, cerchiamo di prepararci e rafforzare tutto quello che è intorno a noi. Oltre all’iniziative di assistenza alle famiglie del territorio, nel corso dell’anno abbiamo sviluppato anche una lunga serie di progetti green. Quindi, il nostro obiettivo non è solo quello di vendere, che sarebbe limitativo, ma ci piace fare quel gesto in più per la realtà in cui siamo inseriti, che da solo non risolverà la problematica, ma sicuramente può fare la differenza per qualcuno”.
Il Cuore Adriatico ha in programma altre attività sociali?
“Al momento c’è un progetto, che è ancora in fase embrionale, che vorremmo portare avanti in collaborazione con la Pars. Si tratta di un’associazione, sempre del nostro territorio, verso cui ho grande stima perché è composta da persone molto preparate nel riuscire a collegarsi con il mondo giovanile, che è abbastanza complicato. I giovani ci frequentano molto quindi ci terrei particolarmente a realizzare questa iniziativa a sostegno di un momento molto delicato come quello della crescita”.
Ai nostri microfoni, abbiamo raccolto anche le dichiarazioni del dottor Luciano Laloni, Direttore di Spazio Conad all’interno del Cuore Adriatico: “Gli aspetti più importanti che ci hanno convinto ad aderire a questo progetto sono legati al fatto che le spese per i corredi scolastici dei bambini di ogni ordine e grado sono arrivati ad un costo importante all’interno del bilancio familiare. In un momento in cui manca un’attenzione a questo tipo di convenienza, abbiamo ritenuto che per le famiglie che non raggiungono un certo tipo di reddito questo sarebbe stato un sostegno giusto e un segno concreto di collaborazione. Oggi, come impresa, una delle maggiori sfide sta nel rimanere sempre concentrati nel soddisfare l’esigenza di convenienza di tutti i quei bisogni che sono primari per il consumatore. È un tipo di attenzione che non è per nulla banale, ma è fondamentale perché ci troviamo di fronte a dei consumatori i quali, a prescindere dal ceto sociale di appartenenza, sono diventati molto bravi a dare il giusto valore e prezzo ai prodotti che necessitano. Il superfluo sta scomparendo e in maniera molto veloce”.
A proposito dell’entusiasmo con cui è stata accolta questa iniziativa, il dottor Laloni ci ha parlato anche dei progetti futuri: “Pensiamo di replicarla e di essere ancora più performanti. Magari anche fornendo più corredi scolastici destinati ad un numero maggiore di persone, ma che ne hanno davvero bisogno. Questo richiese un’attenzione ancora più marcata sul territorio per cogliere quelle che sono le vere esigenze. Abbiamo un anno intero per farlo, anche attraverso tutte le associazioni con cui collaboriamo, il Comune e le aziende del territorio che si occupano del sociale”.

Author: Angelica Mancini
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