di Gioele Pincini
Dal 7 al 10 novembre, il fascino e la potenza del Cavallo del Catria saranno sotto i riflettori alla 126ª edizione di Fiera Cavalli Verona, il più grande evento equestre in Italia. L’Associazione Allevatori Cavallo del Catria (A.A.C.C.) porterà in scena quattro prestigiosi binomi, pronti a dimostrare le qualità di questa razza autoctona delle Marche in esibizioni che uniscono abilità tecnica e tradizione.
L’A.A.C.C., con la partecipazione a Fiera Cavalli Verona 2024, continua il suo impegno nella promozione e valorizzazione di una razza unica e millenaria, che ha ancora molto da raccontare e da conquistare nel mondo dell’equitazione. Mantenere viva la tradizione del Cavallo del Catria significa tutelare non solo un animale di grande valore storico e culturale, ma anche un’importante risorsa per il territorio e l’ambiente. Questi cavalli, infatti, sono una testimonianza vivente dell’antico legame tra uomo e natura, oltre che una risorsa preziosa per l’equilibrio degli ecosistemi montani, poiché riescono a vivere allo stato brado sfruttando i pascoli dell’Appennino e contribuendo così alla biodiversità. La salvaguardia della razza è quindi un gesto di rispetto verso il patrimonio genetico italiano e verso un equilibrio ecologico costruito nel corso dei secoli.
Quattro Binomi d’Eccellenza, a rappresentare il Cavallo del Catria, troveremo:
- Clotilde del Catria, cavalcata da Giovanni Vergari e di proprietà di Giacomo Romitelli;
- Sibilla del Monte Puro, montata da Francesca Zucca, di proprietà di Francesca Marucchini;
- Duchessa, interpretata da Marco Vichi, di proprietà di Giacomo Lucarini;
- Eolo del Catria, cavalcato da Petra Ticha e Raffaela Morbidelli, di proprietà di ASD C.I. La Badia.
Questi binomi si esibiranno nel padiglione 10 di Italialleva, su invito dell’Associazione Nazionale Allevatori Razze Equine ed Asinine Italiane (Anareai). Due volte al giorno, per tutta la durata della manifestazione, i cavalli e i loro cavalieri daranno vita a spettacoli intensi e coinvolgenti, tra cui una serie di figure tecniche di rettangolo e un emozionante numero di salto ostacoli.
Un’eccellenza delle Marche che affonda le radici nella storia il Cavallo del Catria prende il nome dal massiccio del Monte Catria, situato nel Comune di Cantiano, in provincia di Pesaro-Urbino. Le sue origini sono antiche e affascinanti: documenti storici dell’anno 1000 attestano già la presenza di allevamenti a Fonte Avellana, creati per fornire cavalli alle signorie locali e al Ducato di Urbino. Si tratta della unica razza equina autoctona delle Marche, recentemente riconosciuta come Risorsa Genetica Autoctona animale nel Registro Regionale delle Agro-biodiversità della Regione Umbria.
Questi cavalli, noti per il loro temperamento equilibrato e per la robustezza, si sono adattati perfettamente ai terreni montani dell’Appennino, vivendo in stato brado e sfruttando le risorse naturali. Oltre che nelle Marche, il Cavallo del Catria è allevato in diverse regioni italiane, tra cui Emilia-Romagna, Lazio e Toscana, e ha trovato estimatori anche all’estero, specialmente in Germania.
Un futuro luminoso per il Cavallo del Catria Negli ultimi anni, l’impegno degli allevatori e dei proprietari ha permesso a questa razza di emergere anche in ambito sportivo. Con il supporto della Regione Marche, che ha affidato all’A.A.C.C. la gestione del Centro di Valorizzazione e Monitoraggio del Cavallo del Catria a Cantiano, il percorso di valorizzazione sta accelerando, con l’obiettivo di portare il Cavallo del Catria alla ribalta in Italia e all’estero.
Con la partecipazione a Fiera Cavalli Verona 2024, l’A.A.C.C. riafferma il proprio impegno nel promuovere questa razza speciale, dimostrando che il Cavallo del Catria ha ancora molto da dare, sia come simbolo di un passato prezioso che come ambasciatore di un futuro sostenibile.