Il caso della banda di ladri del libro

Incastrata un’intera famiglia civitanovese

Una famigliola tutta casa e furti, quella scoperta nei giorni scorsi e denunciata dalla polizia a Civitanova. La loro tecnica semplice ed efficace ma in realtà nasconde un non so che di geniale e di insolito. La loro specialità erano i furti in esercizi commerciali: due distraevano proprietari e commessi e un altro prelevava la merce.

Penserete a gioielli, orologi, preziosi capi di abbigliamento, magari scarpe di moda, oppure semplicemente generi alimentari di lusso. Niente di tutto questo. Era la banda…del libro (LEGGI QUI). Si proprio così, unici in Italia, rubavano libri per rivenderli on line. Un’impresa che da sola meriterebbe il perdono giudiziario se non altro per studiare come facevano, in un paese al 137esimo posto nel mondo come lettori, ad arricchirsi con i libri. Raro e imprenditoriale esempio: vero, i prezzi di offerta erano chiaramente molto scontati ma che si potesse avviare una fiorente attività di spaccio e ricettazione di …libri, è una novità assoluta da studiare. Il fatto è che la “famigliola ladroletterata” ha scoperchiato un problema che attanaglia l’editoria italiana. Non tutti sanno che su 20 euro del costo al banco di un libro (a meno di non rubarlo, certo) quasi 13 auro vanno alla distribuzione (oggi quasi in regime di monopolio in italia) (che poi paga la libreria)  4-5 ne costa stamparlo e ben un euro a testa vanno a scrittore ed editore!

Baipassando distribuzione e libreria, dunque il libro si vende al mercato nero a prezzi stracciati. Resta il mistero di come mai su internet alla fine costi lo stesso pur non essendoci distribuzione e librerie, sostituite evidentemente per il 62% dai venditori on line. Insomma, la famiglia civitanovese ha messo a nudo il percorso che forse allontana il grande pubblico dai libri e a modo suo aveva risolto. Però con questo percorso autori ed editori…prendevano pure di meno. Cioè nulla. Eh si, denuncia sacrosanta.

Author: redazione