“Il 48% degli anconetani ha disertato le urne. La città è nel degrado”: lettera di un cittadino

Le principali motivazioni dell’astensionismo

Lettera aperta di un cittadino anconetano all’amministrazione comunale.

Sono perfettamente al corrente che il degrado in cui regna Ancona, la mia città, non è riferibile alla nuova amministrazione che è entrata in carica, dopo le recenti elezioni. Vorrei solo ricordare, a questa amministrazione, che il 48% degli anconetani hanno disertato le urne, e se lo hanno fatto un
motivo ci sarà pure stato
.

Il degrado cosmico in cui stiamo vivendo la nostra città è paradossale. Ancona si è trasformata in una città senza frontiere, con interi rioni ghettizzati (quasi allo sbando). Con infrastrutture non più vivibili, come ad esempio il molo della lanterna Rossa, luogo dove un tempo ci si poteva passare interi pomeriggi a pescare, e dove la sua apertura (dopo 2 anni) è stata fissata per il 4 maggio 2023 (ma ancora nulla si muove, e tra varco doganale e passaggi vari è diventato ormai un tabù andare alla Lanterna). Il Lungomare inventato al Passetto, un tratto di spiaggia che puntualmente ogni inverno il mare inghiotte con le sue mareggiate. Una spiaggia fatta in un luogo dove la natura non l’aveva disegnata, in quanto oltre ad essere un tratto roccioso e privo di arenile, manca anche di barriere protettive contro la forza del mare. E ogni anno l’amministrazione comunale spende soldi per ripristinare questa spiaggia. La piazza principale della città è ferma al secolo scorso, diciamo inizio 1900, quando ancora esistevano le carrozze con cavallo. Una piazza fatta di ciottoli di breccia credo esista solo da noi, non la si trova più nemmeno nei paesini di alta montagna.

La situazione parchi è indescrivibile. Quello della Cittadella è diventato dimora fissa del cinghiale “Alan”, sembra infatti che le chiavi d’ingresso le abbia solo lui. Il parco del Cardeto è in completo abbandono ormai da qualche anno, così come quello dell’Unicef dedicato a Cristiana Acqua. Ben 8 ettari di parco che sembra un campo di barbabietole, vegetazione incolta, vie di fuga per l’acqua piovana praticamente coperte dalla terra, alberi che vengono potati raramente o solo se qualcuno inizia a protestare per l’indecenza. Un parco costruito per i cani, dove l’igiene e la raccolta rifiuti avviene una volta al mese quando va bene. Dove l’erba (se viene tagliata) resta in terra a marcire con le sue spighette di forasacci che i pelosi a quattro zampe adorano molto.

Non parliamo poi della manutenzione del verde e delle strade cittadine. Marciapiedi come quelli di via Togliatti ce ne sono tantissimi sparsi per la città, rassomigliano più ad un sentiero della foresta amazzonica, con alberi che invado anche il manto stradale, erbacce che crescono da tutte le parti, in alcuni punti acqua ristagnante con fogliame vario, perché non essendoci pendenza per fluire nelle caditoie (che il più delle volte sono colme di terriccio), restano li anche mesi. Ci sono poi interi rioni, soprattutto nelle zone San Lazzaro, Stazione e Archi, dove la lingua madre non è più anconetana, e dove uscire la sera sta diventando un serio problema.

Riassumendo, queste sono alcune delle principali motivazioni dell’astensionismo anconetano. Un
astensionismo che in qualche modo ha agevolato l’elezione del sindaco Silvietti, che vorrei ricordare è stato eletto con 19643 voti. È ovvio che il nuovo sindaco non rappresenti la maggioranza del popolo anconetano, ma questa purtroppo è la democrazia. Lo scopo di questa mia lettera, spero, serva da monito per ricordare a codesta amministrazione che i problemi da risolvere in questa città sono molteplici, io ne ho citati solo alcuni, quelli che a livello visivo mi sembrano più evidenti per il decoro di una città. Ovviamente resterò in attesa di vedere cosa combinerà questa amministrazione, ricordandogli che il loro slogan principale è stato “prima gli anconetani”. Adesso è il momento di farci vedere cosa siete capaci di fare, perché le chiacchiere stanno a zero. Il cittadino paga le tasse, e desidera che il suo ambiente venga tutelato, non che le entrate comunali vengano disperse per sostenere cose che non ci riguardano! A buon intenditore poche parole.
Luciano Marrone, un cittadino che non è andato a votare
.

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