“I pini in via Mare non devono essere abbattuti”, l’appello di Questione Natura a Spazzafumo

“San Benedetto del Tronto ha battuto ogni record diventando la Regina del cemento delle Marche”

Ho mandato un messaggio al sindaco Antonio Spazzafumo pregandolo di salvare i pini di via Mare, ma ho avuto una risposta insoddisfacente”. E’ deluso Roberto Cameli, presidente dell’associazione di volontari Questione Natura per la risposta del primo cittadino. L’assessore all’Ambiente Antonio Capriotti ha invece risposto che l’amministrazione non ha ancora deciso. Cameli non si è dato per vinto. Ha contattato le associazioni ambientaliste per organizzare iniziative per sensibilizzare la collettività sull’importanza dei pini di via Mare e dell’ambiente.

 

Stiamo parlando del progetto di riqualificazione del lato nord di via Mare a Porto d’Ascoli. Il rendering è stato illustrato dai tecnici del Comune durante l’assemblea pubblica del quartiere Mare. Il disegno prevede di tagliare quattro pini dalla Banca del Piceno al semaforo e sostituirli con le palme. I restanti 16 verrebbero messi in sicurezza con un programma di cura e protezione delle radici. Ma i residenti di via Mare si sono opposti. Il presidente del quartiere Leo Sestri ha messo ai voti “pini o palme?”. La maggioranza dei presenti ha  votato per il taglio dei pini e la piantumazione di palme.

Roberto Cameli spiega perché è sbagliato togliere i pini. “E’ una via ad ampio respiro, l‘unica a San Benedetto del Tronto – commenta il giovane ambientalista – che collega direttamente la Statale 16 al mare. È il viale per eccellenza simbolo di una città, quella di San Benedetto del Tronto, sognata come un’oasi di verde al mare, con palme e pini, marchio di riconoscimento della Penisola italiana. Purtroppo questo sogno è stato infranto da parecchio tempo e San Benedetto del Tronto ha battuto ogni record diventando la ‘Regina del cemento delle Marche’.

Rimangono ancora dei segni di questo sogno verde e di prosperità che l’attuale amministrazione sta cercando di strapparci dalle braccia facendoci sprofondare verso un futuro sempre più grigio, dove l’identità, la cultura e il folklore vengono cancellati per far posto ai mattoni.

I marciapiedi e le loro radici rappresentano un problema? È così, ma non per colpa delle piante, ma per colpa di chi gestisce la città e la totale mancanza di cure riservate a questa zona. Sarà più costoso? Visti i costi per lo smaltimento di alberi così belli e grandi, la vedo dura, ma anche fosse questi sono i soldi da investire: per il futuro dei propri cittadini, delle famiglie, del verde. Invece di immaginare una via Mare pedonale e a portata di tutti si vuole andare ad abbattere quel poco di verde che c’è e che tutti profondamente amiamo”.

“Io questa mattina – conclude Roberto Cameli – ho dedicato un po’ di tempo ad abbracciare questi alberi e a “scusarmi” per l’ignoranza dell’essere umano, arrogante e presuntuoso. Dovremmo imparare tanto da loro, ma se continuate a portarci via la natura… ci attende un futuro pessimo”.

Franco Cameli
Author: Franco Cameli

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