Lavoro per il Commissariato di Jesi, 33enne marocchino nei guai. Finge due malori per giustificare l’allontanamento di casa
Il personale del Commissariato di Jesi nella giornata di ieri ha denunciato all’Autorità Giudiziaria competente un marocchino 33enne per il reato di inosservanza della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. Nel corso dei servizi straordinari di controllo del territorio dello scorso weekend, intorno alle ore 01.40, una volante si è recato presso il domicilio di un sorvegliato speciale con la prescrizione di permanere in casa dalle ore 22.30 sino alle ore 07.00 del mattino. Dopo aver citofonato, gli Agenti venivano accolti dal fratello del sorvegliato il quale riferiva che lo stesso non aveva fatto rientro in abitazione. Contattato sull’utenza cellulare, alle 01.45 l’uomo sosteneva di trovarsi al pronto soccorso per un malore. Da una verifica presso il nosocomio locale, gli Agenti appuravano che l’uomo si era presentato in ospedale solo alle ore 01.58 per presunti problemi respiratori. Il medico, tuttavia, non ravvisava alcuna necessità di ricovero. Essendo evidente che il ricorso alle cure sanitarie , fosse meramente strumentale al fine di giustificare l’assenza non autorizzata dal domicilio, l’uomo è stato denunciato in stato di libertà per l’inosservanza della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno. Stessa situazione si ripresentava nella serata di ieri quando, a seguito di un controllo domiciliare, l’uomo, anche stavolta, non era in casa. Raggiunto telefonicamente, rappresentava che ritardava il rientro in abitazione per il presunto malore di un amico. Poi, si rendeva irraggiungibile anche al cellulare, non dando alcuna contezza di sè. Pertanto, l’uomo, rintracciato, è stato deferito per la seconda volta.