I figuranti hanno indossati abiti di quell’epoca per rievocare i lavori di una volta
Una piccola Betlemme a Montefano. La rappresentazione della sedicesima edizione del presepe vivente si è conclusa ieri, lunedì 6 gennaio, ed è andata in scena anche nei giorni di mercoledì 1 e domenica 5 gennaio. Il presepe vivente ha avuto luogo in una naturale ambientazione, quella del Parco del Veragra trasformato in un palcoscenico a cielo aperto che ha messo in scena la Natività, attraverso la ricostruzione dell’ambiente in cui avvenne la Nascita di Gesù e la rappresentazione dei alcuni momenti fondamentali dello storico evento come l’annunciazione e il censimento.
Decine e decine i figuranti che hanno indossati abiti di quell’epoca per rievocare oltre alla scena clou della Natività anche i mestieri tradizionali. L’evento, organizzato dalla Pro Loco di Montefano, ha coinvolto adulti e bambini. Le comparse presenti lungo il percorso hanno fatto rivivere gli antichi mestieri. C’erano il falegname, il mattonaio, il vasaio, il cestinaio, le filande, il mugnaio, il calzolaio, il battitore, il fabbro, l’arrotino, il battifalce. Uomini e donne che, dettati dalle proprie passioni e hobby, hanno riportato in scena i mestieri di una volta. Non sono mancati poi, i pastori, gli allevatori di galline e gli animali. All’antica Fonte Torciano, classico luogo delle lavandaie di un tempo, c’erano le donne che riproducevano il lavaggio dei panni al lavatoio.
La manifestazione che si è ispirata ai calori della tradizione ha concesso una piccola pausa al ristoro a tutti i visitatori presso “La Locanda del Viandante” con assaggi di crescia, polenta e vin brulè. Prima di concludere, un breve passaggio al Tempio di Erode. In una magica atmosfera i numerosi visitatori hanno potuto immergersi in quella che era la vita di 2000 anni fa.