SECONDA CATEGORIA – L’attaccante e capitano dice stop a 37 primavere con 181 gol in totale. Grande festa per l’addio, cambierà ruolo
di Matteo Meschini
Sabato scorso al termine di Aries Trodica-Helvia Recina è terminata la stagione delle due squadre ma anche e soprattutto la carriera del capitano e bandiera dell’Aries Andrea Giustozzi, che a 37 anni ha deciso di dire basta col calcio giocato. Così ai nostri microfoni: “È stata una decisione presa negli ultimi mesi ma cresciuta negli anni, nelle ultime stagioni ho iniziato ad allenarmi meno per motivi lavorativi e con l’avanzare dell’età sono iniziati i problemi fisici, quest’anno sono stati più del previsto e dunque ho deciso di lasciare”.
I primi calci al pallone in tenera età, fino al momento in cui si iscrive a Tolentino all’età di 6 anni nel settore giovanile, da lì tante esperienze che lo han portato infine all’Aries, la sua seconda casa: “Sono 12 anni che sono all’Aries Trodica, la società e la parte più importante anche emotivamente della mia carriera. Sono partito nel settore giovanile del Tolentino, per passare poi alla Folgore Falerone, poi al Trodica, quindi al san Claudio e infine all’Aries”.

Sabato c’era sì la partita ma tutti, sia in campo che sugli spalti, pensavano solo alla festa d’addio per il loro uomo simbolo, con un omaggio anche da parte dell’Helvia Recina: “La festa di addio che mi hanno fatto è stata incredibile, una cosa che si vede in Serie A con fuochi d’artificio, striscioni. La stessa Helvia Recina sabato mi ha omaggiato con una loro maglia celebrativa come regalo. È stata una giornata memorabile, che non dimenticherò mai. Il calcio e l’Aries come società in particolare mi hanno dato davvero tanto”.
L’attaccante classe 1987 di gol in carriera ne ha fatti davvero tanti: sono ben 181 gol in totale. Abbiamo chiesto quale sia stato il più importante: “Ce ne sono stati tanti ma il più importante è quello che ho fatto con l’Aries in finale playoff contro il Real Tolentino al Della Vittoria di Tolentino nel 2016 e che ci ha permesso di salire in Prima Categoria. Ma ci sono stati tanti momenti belli, a partire dai miei gol negli ultimi minuti o ai gol dell’ex fino ad arrivare al cambio generazionale che c’è stato qua all’Aries dopo esser saliti e riscesi subito e quindi dover aiutare tanti giovani e far parte della loro crescita è stato sicuramente importante, poi di lì a poco sono stato nominato anche capitano”.

Da ormai 4 anni con la fascia al braccio (ha indossato una fascia personalizzata speciale nell’ultima gara), Giustozzi analizza la stagione appena conclusasi: “La nostra stagione la giudico in due momenti diversi: abbiamo chiuso il girone d’andata al terzo posto, poi sono iniziati i miei problemi e quelli di qualche altro compagno e la stagione ha preso una piega diversa, con qualche rimpianto per la seconda parte. Però nel complesso è stata una stagione comunque positiva”.
“Ho sempre deciso di rimanere qua al Trodica e negli anni non rimpiango di aver rifiutato categorie superiori o squadre dove magari c’erano più possibilità di vincere trofei. È stata una mia scelta che ha pagato a livello personale, la rifarei cento volte. Ho ricevuto tante telefonate e messaggi di squadre avversarie come riconoscimento e fa sempre piacere”.
E sul futuro immediato: “La mia idea iniziale era di smettere con l’ultima partita e smettere col calcio. Ma vista la festa e visto come mi è stato chiesto, ho già accettato di rimanere in società fin da subito. Dobbiamo ancora vedere quale sarà il ruolo, magari un qualcosa alla Ibra, ma comunque darò sicuramente una mano”. Per chiudere: “Ringrazio tutta la società e ricordo un dirigente che purtroppo è venuto a mancare quest’anno e che avrei voluto lì sabato con noi, che è Luca Pistarelli”.

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