Giovannini, la parola d’ordine è famiglia: “Colorno scelta di vita, sento la mancanza ma sono qui per vincere”

L’attaccante ex Atletico Ascoli parla di tanti temi legati al suo nuovo capitolo di vita

Armi e bagagli, salutare tutti e via per la nuova avventura. Lion Giovannini ha iniziato il suo nuovo capitolo della carriera al Colorno, squadra di Eccellenza nell’Emilia Romagna. Bottino pieno dopo 4 giornate: 12 punti e testa della classifica, con un gol proprio messo a segno dall’ex Atletico Ascoli.

Com’è iniziata la nuova avventura? Le prime settimane, la lontananza..
Direi che è iniziata molto bene, siamo partiti alla grande, 4 partite e 4 vittorie, ho già realizzato il primo goal. Sono in una bella famiglia, uno spogliatoio sano e sono molto felice.

Perché la scelta di andare via così abbastanza lontano?
Sicuramente è stata una scelta non semplice. Quest’estate ci sono rimasto male per la scelta fatta dall’Atletico Ascoli. Non pensavo mi avrebbero mandato via ma come tutte le cose c’è sempre un inizio e una fine. Ho accettato e ne ho preso atto. Avevo bisogno di evadere, anche un po’ dalla quotidianità e le abitudini. Qui mi hanno voluto fortemente. Non volevo più spostarmi da casa ma forse ho fatto la scelta giusta. Carpe Diem. Speriamo sia azzeccata.
Colorno è una grande famiglia.

Com’è la squadra? Si punta a vincere il campionato?
Vincere non è mai semplice ma io non voglio nascondermi sono venuto a 435 km da casa per vincere il campionato, per confrontarmi con una nuova realtà che non conoscevo. I ragazzi sono tutti eccezionali. Qualcuno lo conoscevo già. Si sta bene. Un bel gruppo.

Spesso usi l’espressione “la pecora cammina”. Cosa vuoi dire?
(Ride) Lo diceva sempre il mio caro amico e bomber Gibbo (Andrea Gibellieri, attaccante del Monticelli, ndr), nel senso che la pecora sta lì, piano piano bruca l’erba e va avanti.. Dove arriva? Chi lo sa, poi tiriamo le somme. Intanto facciamola camminare..

Cambia città, si cambiano compagni. Raggiungi Altinier e i nuovi come sono?
Ragazzi super tranquilli, mi hanno accolto benissimo, hanno capito che comunque lontano non è semplice. Mi aiutano qualsiasi cosa mi serve per farmi stare tranquillo. Altinier lo conosciamo tutti no? Servono presentazioni? Sia come uomo che come calciatore.

Stai seguendo lo stesso i campionati marchigiani? La tua “ex” Atletico Ascoli ce la farà a vincere?
Si sto seguendo, ho ancora amici che giocano nelle Marche, quindi seguo sempre i risultati. Hanno fatto una buonissima squadra e credo che anche la Jesina sia una squadra forte. Il girone marchigiano è molto equilibrato. Per me vincerà l’Atletico Ascoli poi il calcio è la scienza meno esatta del mondo ma anche l’anno scorso eravamo partiti un po’ cosi. Poi ci siamo rifatti e siamo arrivati agli spareggi nazionali. Sarà dura ma penso siano loro i canditati a vincere con Jesina e Colli che daranno filo da torcere.

Ecco appunto. L’Azzurra Colli come lo vedi? C’è Stallone ora li, molti avevano scommesso su un possibile tuo passaggio in rossoazzurro..
L’Azzurra Colli è una grande società o, come si definiscono loro, una grande famiglia. Un ambiente molto familiare e tranquillo. Il presidente è una bravissima persona che conoscono molto bene. Il mister l’ho sentito proprio ieri, c’è un legame affettivo molto forte. Gli voglio veramente bene. Poi ci giocano tutti ragazzi che conosco. Ci sono stati dei contatti quando sono andato via dall’atletico Ascoli ma alla fine ho fatto una scelta di vita differente. Poi chi lo sa. Vedremo cosa succede in futuro. Come si dice? Le vie del signore sono infinite.

Una domanda anche sull’Ascoli Calcio. Momento difficile, come uscirne?
Secondo me abbiamo una rosa forte e che può fare molto bene. Come se ne esce? Come ha detto il capitano domenica, lavoro, dedizione e lottare su ogni pallone ogni partita. Nell’arco di una stagione ci sono periodi bui, ma se ne esce sempre con il lavoro, e con la voglia di fare bene. Sono sicuro che ne usciremo alla grande. Possiamo fare bene.

Chiudiamo con un tuo grande amico, Edoardo Mariani, che come te ha fatto la scelta di cambiare aria. Ovviamente vi sentite, come va la situazione “mancanza”?
Beh, è tanta. Lui è un ragazzo davvero splendido. Lo sento sempre. Sabato gli ho fatto una sorpresa e sono andato a vederlo. È normale che dopo 4 anni insieme sapevo anche come girava il piede per calciare e trovare nuovi compagni che ti capiscono così è difficile. È anche bello però farsi conoscere dagli altri e cercare di far capire in campo cosa vuoi e metterti a disposizione dei compagni. Mi manca perché stavamo sempre insieme sia dopo la partita che durante la settimana. Chi lo sa magari un giorno giocheremo ancora insieme e gli farò fare altri goal. Li farà lo stesso perché è un giocatore forte ma magari posso dargli una mano in più. Gli voglio bene.

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Author: redazione

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