Giovannini: “Gli affetti mancano ma Colorno è una famiglia, mi hanno cercato in tanti”

L’ex Atletico Ascoli parla della sua esperienza in Emilia Romagna

Vero e proprio protagonista in maglia gialloverde, Lion Giovannini sta chiudendo i suoi primi mesi con la maglia del Colorno, squadra militante nel girone A di Eccellenza in Emilia Romagna. L’ex Atletico Ascoli ha parlato della sua avventura fin qui: “Sono molto contento e soddisfatto dell’inizio di stagione. Non ero mai partito così bene (9 gol e 6 assist, ndr), sto bene con gruppo e il mister, lui mi sta facendo dare qualcosa in più”.

Giovannini che è partito dal piceno e, come molti altri calciatori, ha lasciato gli affetti lontani per una nuova esperienza da calciatore. “Mi mancano le persone a cui tengo affettivamente, per il resto poco e niente. Stando fuori casa sono cresciuto ancora un pochino. Un po’ queste mancanze degli affetti le accuso, non sarebbe giusto dire il contrario. Però la società non mi fa mancare nulla, dentro e fuori dal campo, li ringrazio per tutto sia dal punto di vista tecnico-societario che personale-affettivo. Facendomi sentire amato casa mi manca un po’ meno. Dal direttore, il team manager e tutti gli altri, compreso ovviamente il gruppo, mi stanno vicino per tante cose. Ovviamente su tutti Altinier, visto che se sono qui è grazie a lui”.

Giovannini e Altinier

Colorno che al momento è a quota 32 punti, a -8 dalla vetta occupata dal Virtus Castelfranco. Nonostante la distanza, Giovannini non abbassa la testa: “Il mio obiettivo è di provare a vincere in campionato, lungo e difficile. In Emilia Romagna c’è molta più qualità rispetto alle Marche, non è semplice fare quello che riusciamo a fare perché si incontrano sempre giocatori forti. Noi ci proveremo fino alla fine”. Logica poi la domanda in questi giorni di mercato. “Il mio futuro ancora nelle Marche? Le vie del Signore sono infinite. Al momento non credo di tornare nelle Marche. Nei prossimi anni nemmeno perché quando stai tanto tempo in un posto per poi cambiare ti rendi conto di prendere aria. Forse le Marche per me erano diventate un limbo. Io esprimo il mio valore al massimo in modo che gli altri possano vederlo, poi un girono chissà. Nelle Marche anche ci sono società serie ma a livello di vita personale nemmeno so cosa potrà succedere. Mi hanno chiamato molte squadre, io però sto bene a Colorno e ho trovato una famiglia. Sono contento della chiamata di squadre blasonate (Catania, ndr), e ricevo complimenti da tante società e direttori sportivi. Forse qualcuno si era dimenticato di me, ora se lo stanno ricordando”.

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