Il caso in una squadra della Ancona bene, quattordicenni nell’occhio del ciclone. Interviene la dirigente Donatella D’Amico
Una scuola frequentata da giovani della Ancona bene finisce agli onori della cronaca per l’exploit di un quattordicenne che qualche settimana fa ha dato spettacolo in classe. Ha dileggiato l’insegnante strappando pagine di un libro e ha inneggiato al nazifascismo salendo su un banco della sua aula. Un fatto grave, punito con una sospensione. Ma i protagonisti sono anche altri. Due studenti hanno subito filmato con i telefonini (vietati) la scena. Per loro la punizione è stata maggiore, la sospensione è più lunga. Tutti protagonisti però la punizione la vivranno tra i banchi e non a casa loro.
“La decisione è stata presa dal consiglio d’istituto”, ha spiegato la dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, Donatella D’Amico interpellata dall’ANSA e la scelta di punire di più chi ha filmato a suo parere deriva dalla gravità “della diffusione” del video (che sarebbe stato subito cancellato dai protagonisti). E se per il presidente dell’associazione nazionale presidi, Mario Rusconi “è importante che la scuola intervenga quando si infrangono i limiti soprattutto posti dalla nostra Costituzione che non prevede l’apologia del nazismo e del fascismo” per D’Amico “bisogna dare il giusto significato al gesto” perché “a 14 anni non si ha la maturità” per comprendere il peso del gesto che sa più di “una sparata alimentata anche dal web. La voglio leggere così”, dice ma ammette che si è trattato di un “fatto gravissimo” e perché il ragazzo capisca “l’assurdità di quello che ha fatto, che nasconde una ricerca di attenzione” è necessario “rinsaldare il rapporto genitori-scuola”.