“Giovani picchiati e uccisi per la torcia e la fiamma tricolore”, l’avv. Pepa contrattacca

“La manifestazione è stata autorizzata”

La rimpatriata per i cinquant’anni del Fronte della Gioventù continua a fare discutere. Dopo le contestazioni del Pd e dell’Anpi arriva la replica dell’avv. Gian Luigi Pepa, ex assessore al Bilancio del Comune di San Benedetto del Tronto.

“L’Anpi interviene a sproposito per impedire un incontro pacifico, tra l’altro autorizzato. Imita la Segre – afferma l’avv. Pepa –  pensando di dare lezioni di simboli politici, tentando di obbligare libere scelte di compagini politiche democratiche, tra l’altro di simboli prettamente nati in piena Repubblica costituzionale.

Per quel simbolo, la fiaccola ardente con il tricolore, molti giovani vennero brutalmente picchiati ed uccisi da persone violente e prepotenti, di coloro che vogliono imporre le loro idee agli altri.
La fiamma tricolore rappresenta generazioni di ragazzi, oggi uomini, che hanno creduto in un’Italia libera e senza condizionamenti internazionali ed ideologici.
Emerge sempre più l’inutilità della figura onerosa dei Senatori a vita e di questa associazione di partigiani, sovvenzionata dallo Stato.
In questo momento storico difficile – conclude l’ex assessore al Bilancio – abbiamo bisogno di uscire dall’emergenza economica ed energetica, non di pontificazioni sul nulla”.

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Author: redazione

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