Giovane donna fugge scalza in strada per salvarsi dal fidanzato

Fortunatamente in quel momento stava sopraggiungendo un’agente della Polizia locale di Jesi

Avrebbe potuto essere un’altra di quelle drammatiche notizie di cui purtroppo la cronaca ci ha abituato. Ed invece, grazie al pronto intervento di Polizia Locale e Carabinieri di Jesi, si è probabilmente scongiurata l’ennesima violenza contro una donna da parte di colui che diceva di amarla.

L’uomo, dopo aver inveito anche contro gli agenti intervenuti per bloccarlo, è stato arrestato, mentre la donna, con referto medico indicante lesioni, ha potuto far ritorno nella propria abitazione accompagnata dal padre. Ma chi si è trovato a passare martedì 8 aprile in mattina in Via Rossini a Jesi ha davvero temuto il peggio quando ha visto la donna, una ragazza di 25 anni residente in provincia di Ancona, invocare aiuto e scappare di corsa a piedi nudi da una abitazione, riuscendo a trovare rifugio nella prima auto che transitava, con l’uomo, anche lui 25enne,
cittadino italiano, raggiungerla cercando inutilmente di aprire la portiera del veicolo e ordinandole di scendere.

Fortunatamente in quel momento stava sopraggiungendo un’agente della Polizia locale in normale attività di servizio che, resasi conto di quanto accaduto, dava l’allarme al Comando. Subito due pattuglie hanno raggiunto Via Rossini, raggiunte da una pattuglia dei Carabinieri del comando stazione di Santa Maria Nuova dopo la telefonata al 112 di un passante.

Mentre alcuni agenti hanno messo in sicurezza la ragazza, altri hanno avvicinato l’uomo, invitandolo a calmarsi e fornire le generalità. Tutto inutile, perché questi inveiva contro gli agenti, colpendone uno. Una volta contenuto, è stato posto in in arresto ed accompagnato al Comando per la
fotosegnalazione e la contestazione degli addebiti: i reati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali (l’agente, giunto al pronto soccorso, ha avuto 6 giorni di prognosi), con segnalazione in Procura per gli eventuali provvedimenti previsti dalla legge denominata “codice rosso” contro la violenza sulle donne.

Il pm di turno, in attesa della direttissima, ha disposto la misura degli arresti domiciliari. A supporto dell’attività di indagine, preziosissime si sono rilevate le immagini acquisite da un sistema di videosorveglianza privato presente nella zona e ovviamente messe a disposizione dell’autorità giudiziaria. Nell’abitazione dell’arrestato si è poi proceduto ad una perquisizione alla ricerca di eventuali sostanze stupefacenti che ha dato
esito negativo ed alla quale è stata prestata la pronta collaborazione della Guardia di Finanza della Compagnia di Jesi tramite l’impiego di una unità cinofila.

“Ringrazio gli agenti della Polizia Locale e i militari dell’Arma dei Carabinieri intervenuti – ha sottolineato il sindaco Lorenzo Fiordelmondo – che con grande tempismo e professionalità hanno scongiurato fatti ben più gravi. Un episodio tristissimo, che conferma come anche nella nostra città non si debba mai abbassare la guardia contro questa odiosa forma di violenza, rafforzando la nostra convinzione sulle attività di prevenzione e sensibilizzazione che stiamo portando avanti con il progetto Jesi Educa e numerose altre iniziative”.

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