Giorno storico per Macerata, nuova vita per attività con protagonisti speciali

di Andrea Verdolini

E’ stato molto, molto di più di una riapertura di un bar. Senza esagerare lo potremo definire, a suo modo, un evento perché un luogo iconico di Macerata, accanto al monumentale Stadio “dei Pini” anche lui tornato ai vecchi splendori, torna a vivere e lo fa in un modo probabilmente unico. E’ stato infatti affidato alla gestione della Cooperativa Sociale “Tuttincluso” (una sorta di costola dell’Anffas) e sarà affidato a 5 ragazzi con bisogni educativi speciali, affiancati ovviamente da altrettanti coordinatori/operatori. Un luogo nuovo nello spirito, nella mission (dove la parola disabilità è rigorosamente bandita) e pure negli arredamenti, con un bancone più basso del solito quasi a favorire il contatto diretto con il cliente, tanto che magari gli storici fruitori del bar avranno fatto fatica a riconoscerlo.

Al taglio del nastro c’erano tutti: dal Sindaco e Presidente della Provincia, al Vescovo, dai consiglieri regionali (Menghi e Carancini) a “papaveri” assortiti della realtà cittadina e territoriale, oltre a Cesare Bocci testimonial dell’Anffas da oltre tre lustri. “Se uno dei nostri obiettivi è favorire il reinserimento nel lavoro, ci ha detto il presidente dell’Anffas Marco Scarponi, questa caffetteria ne è la concretizzazione”. L’inaugurazione è stata bagnata e dunque l’auspicio è che la vita di questo locale sia fortunata. Lo meriterebbe davvero: intanto la bruttura di vedere quelle tristi vetrate prive di vita è stata eliminata. Ora però, dopo le belle parole di oggi, spetta alla cittadinanza contribuire fattivamente ad alimentare il “sogno” di questi ragazzi.

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