La leader di Fratelli d’Italia: “Credo fermamente nella vittoria del centrodestra”
Giorgia Meloni arriva a Recanati per portare il suo appoggio a Simone Simonacci, impegnato domenica nel ballottaggio dove i recanatesi sceglieranno il loro prossimo sindaco. Ad accogliere la leader di Fratelli d’Italia, oltre al candidato sindaco e al responsabile nazionale immigrazione di FdI Paolo Diop, anche tanti cittadini che non hanno perso l’occasione per un selfie o la classica foto di rito con la Meloni. “La città di Recanati ha la possibilità di voltare pagina e, finalmente, di cambiare. Il nome del cambiamento è quello di Simone Simonacci. Sono certa che i recanatesi non si faranno sfuggire questa occasione e credo fermamente nella vittoria del centrodestra“.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Massimiliano Grufi che si è espresso a sostegno del candidato Simone Simonacci.
Diversi sono i punti di convergenza tra il candidato sindaco Simone Simonacci e la lista Costituente Popolare che era a sostegno di Massimiliano Grufi ed oggi ha siglato l’apparentamento con il candidato della coalizione di centro-destra. Innanzitutto la volontà di investire sulle politiche per il welfare e in particolare a sostegno della famiglia.
Si evidenzia tra le altre cose l’introduzione del VIF, valutazione impatto familiare, sugli atti amministrativi e l’intenzione di garantire le risorse necessarie per un settore che troppo spesso si è affidato a finanziamenti esterni per spostare risorse comunali per la realizzazione di feste, spettacoli e una gestione culturale egocentrica e poco rispettosa di chi opera sul territorio. Al contrario, la coalizione di Simonacci ha intenzione di implementare le politiche sociali con centri famiglia, centri di ascolto, centri aggregazione giovanile e nuove collaborazioni con gli oratori. Ancora, non è possibile che il Comune possa garantire ogni servizio di carattere sociale o socio-assistenziale. In tal senso è stato accolto l’invito degli amici di Costituente a lavorare sulla rete sociale che è data dalla somma di privato sociale, istituzioni, volontariato, famiglia ecc.
Soddisfatto Massimiliano Grufi che in merito a questi aspetti si apre ad una riflessione: “Se le argomentazioni sulle politiche sociali sono state accolte da Simonacci, allo stesso modo è avvenuto per quelle sulla Legalità e soprattutto sul metodo, impostazione sulla quale ho insistito molto e che costituisce il principale elemento di divergenza con l’amministrazione uscente. Basterebbe prendere il nostro programma sul metodo per sapere che il candidato Simonacci lo ha abbracciato quasi completamente. Questo mi consente di dire che il programma che mi rappresentava fino in fondo oggi trova per gran parte voce nelle linee programmatiche di un candidato sindaco che ha una concezione della democrazia che mi appartiene”.
“In questi ultimi giorni si respira un’aria pesante. – continua Grufi – Quel clima di pressione, quasi intimidatorio, che ho sentito e potuto verificare nella prima parte della campagna elettorale è peggiorato. Occorre un altro atteggiamento per gestire la cosa pubblica. Spero che nella coalizione che rappresenta parte dell’amministrazione uscente ci sia questa capacità di rivedere in fretta il proprio atteggiamento nei confronti dei cittadini. Ognuno di noi è libero di manifestare il proprio pensiero e si deve sentire nella possibilità di farlo fino in fondo senza temere una telefonata o un richiamo di qualsivoglia natura. E’ quello che non capiscono tanti che si stracciano le vesti perché una maggioranza di centro-destra va delineandosi ora dopo ora. Sarebbe serio comprendere che siamo di fronte ad elezioni amministrative e abbiamo a che fare con le gestione della macchina amministrativa. Alcuni usano argomentazioni fuorvianti per spingere i cittadini a votare Bravi. La realtà è un’altra. L’amministrazione uscente ha creato un sistema autoreferenziale che non lascia più spazio ad un confronto vero con il territorio e tende a soffocare la libera scelta di ciascuno”.
“Quando si raggiunge il colmo, il vaso trabocca e a me sembra che in realtà quel vaso si sia rotto da un pezzo. – così conclude Massimiliano Grufi – Ecco perché oggi diventa necessario mettere un punto. Questo non significa fare liste di amici o nemici ma semplicemente provare a cambiare. Ancora mi piace pensare di vivere in un paese in cui è possibile pensare e dire cose diverse dalla massa con quella libertà che ci permette di camminare a testa alta”.
