Giandonato rinnova i record: mai così tante presenze, gol e ammonizioni: “Giallo… canarino a tutti gli effetti”

SERIE C – Il capitano al Recchioni si attesta a 32 gettoni, 6 reti e 18 sanzioni: migliorato il suo massimo, ottenuto sempre qui 4 anni fa. “Confermerei tutti, non c’era testa per playoff”

Quattro anni fa Manuel Giandonato alla Fermana fece registrare numeri personali mai refertati prima. 31 presenze e 3 reti, nonostante le operazioni al ginocchio che lo avevano condizionato in carriera. Evidentemente al Recchioni c’è qualcosa di magico. Tornato in gialloblù con 31 primavere sulle spalle, il capitano si è migliorato ancora. 32 partite, 6 gol. E pensare che in estate l’idea era quello di fargli fare “una ventina di partite”.

Sì, magari fino a dicembre. Merito allo staff per averlo gestito, merito anche del fisioterapista Walter Costi che lo conosce benissimo. Record frantumati, anche quelli relativi ai gialli: 18 ammonizioni e un rosso per doppio cartellino con l’Ancona. “Per essere un giallo canarino a tutti gli effetti”, ci ha scherzato su Giandonato. Nessun professionista dalla A alla C è stato più sanzionato di lui. “In effetti sono tanti cartellini, qualcuno stupido, qualcuno meritato. Soprattutto nella prima parte mi sono trovato a fare interventi obbligati. Il rammarico? Il secondo con l’Ancona, da sciocco, ma fa parte del mio impeto da campo”.

Nello score 6 gol. “Il più bello? Senz’altro quello di Siena… Ma mi sono piaciute pure le prodezze di Bunino a Pesaro, di Fischnaller con l’Imolese e di Maggio a Gubbio”, ha raccontato Manuel. Quest’anno ha condotto una stagione scintillante, un po’ in calando nell’ultima parte come tutta la squadra. “Playoff? Non c’è molta differenza tecnica tra noi e chi ci è sopra, secondo me però il pensiero dei playoff non ti può venire a tre-quattro gare dal termine. Non hai la forza nella testa per ricaricarti in dieci giorni. La testa sarebbe dovuta essere pronta prima”.

Solo un dettaglio, perchè la stagione è ugualmente da 10. “Il campionato mi ha inorgoglito. In autunno per dieci gare non era arrivata la vittoria, qualche giovane in prestito avrebbe potuto mollare, il mister era alla prima esperienza in categoria, e invece tutti hanno sposato appieno la maglia. Mi viene la pelle d’oca nel ripensare all’atteggiamento del gruppo che si ritrovava ogni martedì più convinto di prima analizzando le prestazioni”.

Poi il ricordo. “Dopo la sconfitta interna con l’Imolese ci fu una piccola contestazione, mi permisi di rassicurare e di dire che ci saremmo salvati all’ultima giornata. Lo abbiamo fatto con tre turni di anticipo. Il futuro? Confermerei tutti, anche se qualche giovane avrà tante richieste”.

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