L’INCHIESTA BIS. Emergerebbe da una corrispondenza privata tra il professore deceduto 5 anni fa con il giornalista Franco Pallotta. Francesca Macina (gia’ cronista del ‘Corriere Adriatico’): “Il grande magistrato Alessandro Iacoboni mi dissuase dallo scrivere un libro inchiesta”. Salvatore Forte: “Il ‘mio’ superteste, Valerio Viccei, ucciso con un colpo di pistola alle spalle”. Incontro a 44 anni dal thriller a ‘La Bottega del Libro’ a Macerata a cura di Marche d’Autore in collaborazione con Riunite Arti
Caso May: siamo alla vigilia dell’auspicata svolta? La possibilita’ e’ emersa nei giorni scorsi nel 44esimo anniversario dalla scomparsa di Jeannette (ex baronessa de Rothschild, nata Bishop) e di Gabriella Guerin. Una data -29 novembre 1980- che ‘Marche d’Autore’ (David Miliozzi-Jonathan Arpetti) e Riunite Arti (Irene Dipre’–Gianluca Longhi) insieme con chi scrive- e’ stata presa ‘in prestito’ per un incontro, affollatissimo a La Bottega del Libro a Macerata, sul thriller piu’ inquietante dal dopoguerra ad oggi in territorio marchigiano: l’inquietante Giallo dei Sibillini. Sullo scenario ha fatto ‘irruzione’ un documento-choc datato 2006. Inviato da Firenze dal medico legale del caso, il prof. Mario Graev a Roma al collega Franco Pallotta.
In questo, l’illustre docente di Medicina legale (deceduto nel 2019) si dice pronto a scrivere con Pallotta un libro sul caso con alcune verita’ intuitive che la perizia, effettuate con i carenti mezzi di 43 anni fa, non poterono provare. A Franco, il professore (cattedratico per decenni ad Unimc) aveva pure inviato con la stessa perizia ufficiale, un manoscritto che doveva fungere da pietra d’angolo al ‘romanzo/verita’ sul Giallo piu’ intricato da mezzo secolo a questa parte.
“La dottrina dell’Anatomo patologo, un luminare a livello assoluto, superava i meri limiti e i metodi d’indagine nei quali veniva allora circoscritta la stessa perizia che non individuo’ nei resti ossei di Jeannette e Gabriella segni di violenza al di la’ della presenza di denti e zanne di animali selvatici. Erano anni in cui ancora non era stato messa a punto l’analisi del Dna e la tecnologia attuale era di la’ a venire. E non esistevano ancora i cani molecolari” sottolinea Franco Pallotta. Non a caso la verita’ sulla morte di Enrico Mattei e’ emersa dopo mezzo secolo grazie ad un nuovo strumento cognitivo sullo ossa: il carbon 12. In questi giorni, Gioia Concina, la figlia di Gabriella, si e’ detta disponibile a mettere a disposizione del pm maceratese che ha riaperto l’inchiesta, i resti della madre- quelli di Jeannette sono stati invece cremati.
A ‘La Bottega del Libro’ poi di gran rilevanza la testimonianza i Francesca Macina da Treviso (gia’ giornalista del Corriere Adriatico) che ha ricordato come l’inquirente di allora, l’illustre magistrato Alessandro Iacoboni, l’avesse consigliata caldamente a desistere dallo scrivere un libro inchiesta sul caso nel quale lui aveva indagato fino in Brasile! E il dottor Salvatore Forte, ufficiale dei CC in congedo, ha ricordato da Treviso come interrogato in carcere a Pescara Valerio Viccei, l’autore del xcolpo del secolo a Londra,’ questi gli avesse garantito verita’ scottanti sul caso May (collegato evntualmente al caso Calvi). Verita’ che ia ‘primula nera’ si porto’ alla tomba, fulmiato con un colpo di pistola alle spalle.
All’incontro maceratese ha partecipato pure il dottor Giorgio Iacobone, nell’80 dirigente della Squadra politica della Questura, che indago’ sulla pista del ‘sequestro di persona a scopo di riscatto’. Da segnalare pure la partecipazione di Lorena Pinciaroli, autrice di un bellissimo ‘racconto/verita’ sul Giallo dei Sibillini, che la stampa inglese definisce da sempre Giallo tout court, per antonomasia dunque.