PROMOZIONE – Il terzino classe ’99 spazia dallo Scudetto con la Recanatese fino alla spinosa questione under obbligatori
E’ arrivato finalmente il primo successo in campionato per la Vigor Castelfidardo che si è vendicata sui Portuali dopo il ko nella finale playoff dello scorso anno. A commentare i primi tre punti dell’anno, è intervenuto negli studi di Tvrs nella trasmissione “Le Marche nel Pallone Tempi Supplementari” il difensore classe ’99 Niccolò Gambacorta. “E’ una vittoria che ci ha dato morale – ha detto il terzino – Non siamo partiti come avremmo voluto, ma siamo una squadra forte e sono certo che alla lunga verremo fuori. E sabato ne abbiamo avuto già una prima dimostrazione”.
E lo stesso Gambacorta sa bene quale può essere la vera ricetta del successo: “Abbiamo grandi giocatori in squadra, ma prima di essere grandi giocatori sono grandi uomini. Quindi bisogna fare affidamento più sulla personalità che sulle doti tecniche. E credo che noi ne abbiamo tanta”. Successo che equivale anche a un grande sogno chiamato vittoria del campionato. “Ce lo ripetiamo spesso negli spogliatoi. Sarebbe bello provare a vincere un campionato. Non è mai scontato. Se ad agosto si parte con dei presupposti, non è mai semplice confermare le aspettative. E’ molto più semplice incappare in imprevisti”.
Gambacorta alle spalle ha un incredibile palmares. Partendo proprio dalle giovanili della Recanatese, più precisamente con la Juniores quando nel 2018 si è laureato campione d’Italia. Un traguardo più unico che raro. “Lo racconto ancora con grande emozione. In quegli anni era stato fatto anche un grande lavoro con mister Dottori, poi Alessandrini in prima squadra mi ha dato l’opportunità di dire la mia”. A un passo dal professionismo, rammarichi? “Sono molto soddisfatto del percorso che ho fatto e non rimpiango le scelte prese. Mi sono dovuto confrontare con una realtà diversa, che era quella lavorativa. Il lavoro mi ha un po’ limitato il futuro calcistico ma ora mi godo la Vigor Castelfidardo dando sempre il massimo”.
E poi la questione under. In un ruolo delicato come quello di Gambacorta bisogna vedere i due lati della medaglia. Lui, che è stato under di livello basti pensare alle annate in D con la Recanatese, è riuscito a sfruttare il fattore età per mettersi in luce. E si sa, che con gli under terzini gli allenatori ci sguazzano. E con l’obbligo dei tre under in campo spesso alcune scelte sono costrette a scapito di qualche over che meriterebbe qualcosa in più. Proprio sabato scorso Gambacorta è stato relegato in panchina. “E’ un argomento che un po’ mi tocca da vicino. Non fa mai piacere sedere in panchina. E’ pur vero che il compito di noi over è quello di stimolare alla crescita questi giovani che allo stesso tempo devono dare il massimo consapevoli della grande opportunità che hanno di mettersi in mostra”.
