L’accusa dopo le segnalazioni di residenti sui social
di Maikol Di Stefano
Prima le segnalazioni sui social, poi l’appello di una madre distrutta. Il tutto è avvenuto a Porto Sant’Elpidio, quando ieri è scattato un tam tam che segnalavano un uomo ed una donna, girovagare per la città, appostarsi davanti alle attività commerciali e poi commettere furti e scippi ai malcapitati.
In quelle parole, una madre ha riconosciuto un profilo familiare e allora si è lasciata andare ad uno sfogo. Un appello a cuore aperto. “Non è facile per me scrivere queste parole, ma devo salvaguardare il nome della mia famiglia e principalmente il nome delle mie figlie Serena ed Elisa. – scrive Mariarosa Berdini, di Civitanova Marche – Fulvio è mio figlio o almeno lo era. Sono trent’anni che cerco in tutti i modi di ricondurlo ad una vita corretta. Purtroppo è stato tutto inutile. Denunce, comunità, galera. Anni ed anni, ma non è servito a nulla. Nonostante che lo abbia aiutato in tutti i modi, frequento tutt’ora gruppi che aiutano noi genitori. Nulla. L’eroina, la cocaina e le altre droghe hanno fatto il suo corso. L’ho cacciato di casa da tanto, perché impotente davanti alla scelta che ha voluto fare. Scelte da delinquente. Non si è mai fermato ed ora gira con una ragazza, non so chi sia, rubando e mettendo in mezzo il nome di Serena, sua sorella, e anche a nome della Proloco di cui sono Presidente. Mi auguro che le forze dell’ordine possano fare qualcosa e chiedo a tutti di denunciare se dovesse presentarsi a chiedere soldi. Mi auguro che tra le nostre denunce e le vostre possano finalmente fermarlo e forse venirne fuori da questa maledetta droga. Perché la droga è una malattia della famiglia, perché coinvolge tutti”.