Furbetti del “Reddito di Cittadinanza”: incassati oltre 200mila euro

Scoperti in 37. L’attività dei militari ha consentito di evitare l’erogazione di ulteriori 46.000 euro di sussidio indebitamente richiesti

I Reparti alle dipendenze del Comando Provinciale di Pesaro e Urbino, al termine di approfondite indagini di polizia economico-finanziaria nell’ambito della Spesa Pubblica, hanno individuato e denunciato alle competenti Autorità Giudiziarie 37 soggetti che sono risultati indebiti percettori di benefici economici del c.d. “Reddito di Cittadinanza” per un importo complessivo di oltre 200.000 euro. L’attività dei militari ha consentito di evitare l’erogazione di ulteriori 46.000 euro di sussidio indebitamente richiesti.

Le attività ispettive, eseguite in sinergia con l’I.N.P.S., si sono concentrate su una platea di soggetti, residenti in diversi comuni della provincia, beneficiari del contributo economico in questione. Attraverso l’analisi delle risultanze delle banche dati, le Fiamme Gialle di Pesaro e Urbino hanno accertato diverse tipologie di irregolarità nelle istanze di accesso alla misura di contrasto alla povertà denominata “Reddito di Cittadinanza” presentate dai richiedenti, fra le quali: l’omessa indicazione di condanne a carico del beneficiario o di un componente del nucleo familiare per reati ostativi alla concessione del sostegno economico (in un caso, ad esempio, il beneficiario non ha dichiarato una condanna per spaccio di sostanze stupefacenti relativa ad un proprio familiare); l’omessa comunicazione dello stato detentivo di un beneficiario; il mancato possesso del requisito della residenza sul territorio dello Stato da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in forma continuativa del beneficiario; l’omessa indicazione di familiari conviventi, con la finalità di escludere i redditi da questi percepiti che avrebbero precluso l’accesso al beneficio; l’inserimento di componenti, non appartenenti di fatto al nucleo familiare, al fine di percepire il contributo, o incrementarne l’importo, sulla base del meccanismo della “scala di equivalenza”; indicazione fittizia di contratti di locazione dell’immobile di residenza; omessa indicazione dello stato occupazionale del beneficiario o di familiari.
Ricorrenti, inoltre, i casi in cui il beneficiario ha omesso di indicare redditi derivanti da patrimoni immobiliari, assegni per il mantenimento dei figli e vincite conseguite per effetto della partecipazione a giochi on-line.

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