Flash mob al Parlamento europeo per fermare genocidio in Palestina: tra gli attivisti anche un consigliere jesino

I quattro, selezionati dal gruppo del Partito Socialista Europeo, hanno promosso un’azione congiunta con dei cartelli recanti dei messaggi contro la guerra

Con un flash mob nell’emiciclo del Parlamento europeo a Bruxelles, durante la seduta iniziale dell’apertura della Settimana europea delle regioni, Enrico Bruni, Rosalinda Giannotti, Giacomo Mosca e Claudio Petrozzelli, hanno acceso i riflettori su quanto accade nel mondo e in particolare in Palestina, dove nell’ultimo anno gli attacchi israeliani hanno provocato più di 40 mila morti e costretto 1,11 milioni di persone in condizioni di insicurezza alimentare “catastrofica” e malnutrizione acuta.

I quattro, selezionati dal gruppo del Partito Socialista Europeo presso il Comitato europeo delle regioni per partecipare a un progetto dedicato a giovani politici, hanno promosso un’azione congiunta con dei cartelli recanti dei messaggi contro la guerra e favore del riconoscimento dello Stato di Palestina, così come raccomandato dalle Nazioni Unite con la risoluzione n.2735.

Claudio Petrozzelli, esponente del PD Irpino e già consigliere comunale di Cesinali, commenta così: “Come iscritto al PD chiedo al mio partito, ma soprattutto al gruppo di eurodeputati/e nazionali e a tutto il gruppo dei Socialist and Democrats, una maggiore attenzione su quanto sta accadendo in Palestina. Da troppo tempo non c’è una voce forte da parte delle istituzioni europee di ferma condanna nei confronti di Netanyahu; anche la Corte internazionale di giustizia dell’Aja il 19 luglio ha stabilito che la politica di insediamento di Israele nei Territori palestinesi “viola il diritto internazionale”. Come progressisti non possiamo far finta di nulla. La libertà del popolo palestinese deve importarci tanto quanto quella del popolo ucraino: nessuno può restare indietro. Altrimenti il premio Nobel per la pace del 2012 si conferma un’inutile gratificazione”.

Giacomo Mosca, consigliere comunale del Partito Democratico di Jesi dichiara: “Sono convinto che ogni occasione che abbiamo a disposizione sia un momento da cogliere per dare voce a quello che per noi giovani è il primo punto nella nostra agenda: la Pace. Ho deciso di compiere questo gesto in un momento importante come la seduta di apertura della settimana Europea delle Regioni a Bruxelles dove mi trovo grazie allo Yep Programme, in quanto sono convinto che un gesto semplice come l’esposizione di cartelli che chiedono un stop al genocidio dei palestinesi e una pace duratura,  assuma un valore ancora più significativo in un momento come questo. Serve mettere in campo azioni politiche e diplomatiche mirate ad un cessate il fuoco duraturo, in tutti i 57 stati circa che hanno una guerra in corso, perché non ci devono più essere stati di serie A e stati di serie B, dove uomini, donne, bambini e anziani muoiono in maniere atroci. Sento doveroso fare una sottolineatura all’attacco di Hamas del 7 ottobre, da condannare, che ha visto però una sproporzionata reazione di Israele, che non sembra volersi fermare.”

Continua Rosalinda Giannotti, consigliere comunale del PD di Ostuni, commenta così: “In questi anni abbiamo sentito parlare poco, e spesso male di ciò che avveniva nei territori palestinesi omettendo spesso verità per alcuni scomode come la spinosa questione dei coloni israeliani e delle terre rubate ai civili palestinesi in Cisgiordania. Oggi finalmente siamo con la nostra identità democratica accanto a chi lotta nelle piazze e nelle istituzioni per la riaffermazione dei diritti umani in quelle terre. In molte città governate dal centrosinistra come Firenze vengono approvate mozioni al fine di riconoscere un’entità statale palestinese. Questa è la direzione da intraprendere.”

In conclusione Enrico Bruni, consigliere comunale PD Pisa e Segretario comunale GD, afferma: “Da quando Elly Schlein è diventata Segretaria la posizione del PD ha fatto molti passi avanti. Oggi come socialdemocratici abbiamo il dovere di alzare la testa e affermare la cultura dei diritti umani: la proposta dell’onorevole Boldrini di applicare sanzioni a Netanyahu è una proposta che dobbiamo trasformare in patrimonio comune di tutta la nostra comunità antifascista, ne va della nostra credibilità”.

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