Ferrante: “Vi racconto Baldassarri, che ricordi la Fermana e con la Recanatese rivoglio la C”

L’INTERVISTA – Parla il difensore centrale dei leopardiani, ex canarino, allenato dal neo-mister gialloblu a Montegiorgio

di Lorenzo Attorresi

E’ un ex Samurai canarino che a Fermo avrà sempre la sua poltrona d’onore. 29 presenze in gialloblu in due anni, una D vinta nel 2017 con Destro, la C vissuta poi con un infortunio a minarne le chance (dannato tallone). Poi il ritorno al piano di sotto. Ora Edoardo Ferrante, difensore abruzzese classe ’91, è in lizza per vincere il suo secondo campionato, stavolta con il giallorosso della Recanatese addosso. Segni particolari? Prima di dominare al Tubaldi, due anni fa aveva giocato con il Montegiorgio di… mister Gabriele Baldassarri, nuovo allenatore proprio della Fermana.

Ferrante, ci descrive un po’ il suo ex tecnico Baldassarri?
«Ho provato a pensare a qualche suo lato negativo e non ho trovato nulla. Non posso parlare male di mister Baldassarri, ho soltanto ricordi troppo belli. E’ uno vero, sincero, fenomeno nella gestione del gruppo. Sa rapportarsi con le persone e lui lo sa, come uomo vince sempre, è chiaro con tutti i suoi calciatori e dal punto di vista caratteriale si fa sentire dalla panchina se vede cose che non gli piacciono».

A Montegiorgio giocavate con un 4-3-3, poi il lockdown sospese tutto.
«Credo fosse il Montegiorgio più forte degli ultimi anni, prima dell’interruzione del campionato vincemmo 4-1 a Pineto dominando. Avevamo un centrocampo fortissimo con Trillini, Omiccioli e Mariani, la palla cantava. Davanti Titone, Marchionni. Baldassarri non voleva il pallone buttato a caso, ma sapeva leggere i momenti e le situazioni».

Sta seguendo le vicende della Fermana di quest’anno?
«Certo, seguo sempre la C. Non ho alcun dubbio sulla bravura di Conti, è super competente e uno dei migliori insieme a Cianni della mia Recanatese. In campo, da quel che vedo, forse c’è stato meno attaccamento alla maglia che la piazza come Fermo richiede, ma è solo una mia sensazione dall’esterno. La Fermana dei miei due anni dimostrò quell’attaccamento. Successivamente sono passati giocatori forse anche più forti di noi rispetto al primo anno di C, però…»

Ferrante, da due stagioni è a Recanati. Siete primissimi in D. Quanto darebbe per giocare contro la Fermana, in C, nella prossima stagione?
«Zero euro (ride, ndr), non vorrei mai giocare contro la Fermana per come sono fatto io, sono troppo sensibile, farei fatica. E’ una piazza che mi è rimasta nel cuore, i dirigenti, Enrico Guidi, verrebbe meno l’aspetto agonistico…».

Sì, però, significherebbe salvezza per i canarini e lei di nuovo in Lega Pro con la Recanatese…
«Certo. La C spero di giocarla, spero che le mie prestazioni quest’anno possano aver convinto i piani alti a Recanati. Ma mancano nove partite e dobbiamo chiudere il campionato. Nel ritorno abbiamo trovato delle difficoltà in più rispetto all’andata, abbiamo comunque mantenuto miglior difesa e migliore attacco. Ed io, in spogliatoio, amo raccontare spesso quello che è accaduto a Fermo: da dicembre in poi, una volta ottenuta la vetta, martellammo da morire tutti. Anche il Matelica del mio amico Titone, con cui poi ho legato».

Con lei c’è anche Roberto Grieco, che a Fermo ha vissuto la C nel 2017-18.  
«Roby è fortissimo, l’ ho lasciato in un modo e l’ho trovato in un altro. E’ molto maturato. E’ un calciatore che va a duemila, forte tecnicamente e tatticamente. Ci sta dando tantissimo, come tutti del resto. Sbaffo? Giocatore di categoria altamente superiore, ha condotto un campionato incredibile, un capitano che ha trascinato, gioca trequartista ed ha fatto 14-15 gol…».

Lei è un pilastro dei leopardiani, titolare inamovibile. Peccato per l’infortunio che l’ha bloccato di recente nello scontro diretto col Trastevere.
«Ma ora sto meglio, sto recuperando molto prima rispetto ai tempi previsti, sarà l’aria abruzzese (Ferrante fa il pendolare in treno verso Recanati, ndr) che mi aiuta».

Il rapporto con mister Pagliari com’è?
«La scorsa estate con la conferma di Pagliari ho trovato un accordo in mezzo secondo con la Recanatese. E’ uno sincero, parliamo spesso, io vado sempre d’accordo con le persone chiare. Sul campo, poi, naturalmente pretende il massimo. Lo scorso anno le cose era girate meno, avevamo in squadra più “giocatoroni”, quest’anno c’è invece uno spogliatoio in stile Fermana. Quello dei Samurai del 2016-17. Abbiamo ancora il gruppo su whattsapp, ogni tanto qualcuno parte a scrivere. Con chi sono in contatto? Iotti, Misin, Forò, Petrucci e altri…».

Ferrante, lei era anche musicista e scrittore.
«Mi dò da fare oltre al calcio. La batteria l’ho quasi abbandonata, continuo a scrivere ma non ho più il coraggio di condividere. Ho aperto una start up di comunicazione digitale, stiamo partecipiamo a bandi e finanziamenti. Ora sto lottando contro lo spopolamento del mio paese, Arsita, in Abruzzo, sono a capo di una associazione…».

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